Dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della Campania dell’ordine del giorno proposto dalla consigliera regionale del PD, Rosetta D’Amelio, contro l’attività di scavo dei pozzi esplorativi per verificare l’eventuale presenza del petrolio in provincia di Avellino, ecco di seguito il docimento diffuso dal Comitato No Triv del Sannio.
“Dopo anni di, nella migliore delle ipotesi, silenzio sui progetti petroliferi nel Sannio ed Irpinia, i nostri rappresentanti in Consiglio Regionale sembra si destino di colpo, ed approvano all’unanimità una delibera, invero piuttosto generica, contro le trivelle. Il Presidente della Provincia di Benevento plaude soddisfatto. Contento lui, contenti tutti? No. A nessuno sfugge che questa subitanea presa di coscienza cade giusto a tre giorni dalle elezioni. E non scordiamo neanche che lo stesso Ente Regione che ora adotta vaghi atti d’indirizzo privi di alcuna cogenza, ha già rilasciato le prime autorizzazioni al progetto ‘Case Capozzi’. Come non bastasse, il bipolare presidente della Regione, Caldoro, ancora si ostina a lasciare spazio alle prospezioni geologiche di Delta Energy, col pretesto che sarebbero non invasive e aiuterebbero a conoscere lo stato della nostra terra.
In realtà, a nessuno sfugge che queste prime indagini altro non sarebbero che un cavallo di troia per le trivelle, e non si capisce per quale motivo debba essere un’impresa del petrolio a dirci cosa abbiamo sotto i piedi. O Caldoro pensa che i petrolieri siano benefattori disinteressati, o qualcosa non quadra. Questo siamo andati a chiedergli oggi, anche mossi dalla curiosità di sapere se la futura deputata De Girolamo abbia capito se le trivellazioni ‘servono’ o meno. Siamo ancora in attesa di risposte, e a questi onorevoli suggeriremmo piuttosto di invitare i propri partiti a modificare radicalmente l’obsoleta politica energetica nazionale, basata sugli idrocarburi, e magari a ripensare seriamente i progetti di modifica del titolo V della Costituzione, che puntano ad eliminare i poteri delle comunità locali su questi temi.
Nutriamo però scarsissima fiducia. Abbiamo a che fare con un ceto politico che, ad esempio, sulla questione dei rifiuti continua a proporre bellamente inceneritori e megadiscariche, da impiantare naturalmente nelle aree meno inquinate della regione Campania. Come facilmente previsto, vista la crescente attenzione e il sempre più netto rifiuto che i progetti petroliferi incontrano presso la popolazione, politici di ogni sorta e colore cercano di sfruttare il tema per ricavarne qualche tornaconto elettorale. Per quanto ci riguarda, si tratta solo di fuffa bipartisan. Se ne riparlerà, seriamente, da lunedì in poi, ad urne chiuse”.