Ha lottato a lungo, come aveva sempre fatto nella sua vita di uomo e di sportivo, ma alla fine non è riuscito a battere la malattia. Carmelo Imbriani, ex allenatore del Benevento ed ex giocatore del Napoli, si è spento ieri a Perugia all’età di 37 anni (compiuti domenica scorsa). Era stato ricoverato all’ospedale del capoluogo umbro nell’agosto scorso in seguito a un linfoma rivelatosi particolarmente aggressivo che lo ha stroncato in pochi mesi. Lui e la sua famiglia erano stati subito accolti nel residence del comitato per la vita Daniele Chianelli annesso al nosocomio e da 20 anni impegnato nell’assistenza ai malati e ai loro congiunti. Per sostenerlo nella sua battaglia contro la malattia, il mondo del calcio si era mobilitato con varie iniziative. Il Benevento, la sua ultima squadra, scenderà in campo con il lutto al braccio. Imbriani, che è stato giocatore ed allenatore dei sanniti, delle squadre giovanili e della prima squadra, ha giocato fino al 2009 nel club beneventano, guidandolo, da capitano, fino ai playoff. Subito dopo aveva intrapreso la carriera di allenatore, cominciando dagli allievi. Anche il Napoli giocherà con il lutto al braccio ed osserverà un minuto di silenzio prima della gara con la Sampdoria in memoria del giocatore.
Imbriani ha iniziato la sua carriera proprio nelle giovanili azzurre e si è messo subito in mostra per il talento e la generosità in campo. È approdato con il Napoli in serie A giovanissimo e ha disputato 3 stagioni in maglia azzurra con 33 presenze e 3 gol, il primo quando aveva 18 anni. Cresciuto nel Napoli aveva esordito nella massima serie il 27 febbraio 1994, mandato in campo da Marcello Lippi al 79′ della partita Napoli-Cagliari (1-2). Boskov lo considerava come un figlio e non volle acquistare Inzaghi proprio perché aveva in grande considerazione Imbriani. Successivamente la sua carriera è proseguita in campo professionistico con Pistoiese, Casarano, Genoa, Cosenza, Benevento, Salernitana, Foggia e Catanzaro.
Al capezzale di Imbriani in questi giorni c’è stato Stefano Albanese, ex calciatore e ora frate francescano. Albanese ha giocato tra l’altro con l’Ancona con cui ha ottenuto la promozione in C1. Una decina di anni fa la scelta di indossare il saio. «Dal primo giorno che Carmelo è stato all’ospedale di Perugia – spiega ancora il frate – si è consolidato un forte rapporto di amicizia. Carmelo ha una splendida famiglia, tutti assistiti dalla fede. Con loro abbiamo pregato a lungo anche la notte scorsa».
Commosso anche il ricordo di Pino Taglialatela, ex compagno di squadra: «Lui non è riuscito a vincere questa partita, e ancora stento a crederci. Me ne renderò conto più avanti, quando la sua assenza inizierà a pesare come un macigno. Lo conosco da una vita, avevamo 15 anni quando siamo entrati a far parte della famiglia Napoli. Oggi ho perso un fratello, e la città un suo caro figlio».
Prima della consueta conferenza stampa, Antonio Conte ha parlato di Carmelo Imbriani: «Oggi sono triste, ho perso un amico. Sono molto vicino al fratello, a tutta la sua famiglia, alle persone che hanno voluto bene a questo ragazzo». Nella serata di ieri il feretro ha fatto tappa allo stadio Ciro Vigorito dove è stato salutato dai tifosi. Ieri la famiglia è stata raggiunta a Perugia dall’onorevole Clemente Mastella che si è intrattenuto a lungo con i familiari dell’ex calciatore. I funerali di Imbriani si svolgeranno oggi alle 15 in forma privata a San Giovanni di Ceppaloni.
(tratto dal Corriere del Mezzogiorno)