Ecco l’appello redatto dal prof. Domenica Cicchella, ricercatore e docente di Geochimica presso l’Università del Sannio, e adottato dal Coordinamento NoTriv Sannio, per fermare la ricerca e l’eventuale sfruttamento di idrocarburi nella regione sannita. L’appello è stato trasmesso questa mattina ai sindaci ed ai Consigli dei Comuni interessati dai progetti ‘Pietra Spaccata’ e ‘Case Capozzi’, nonché alle Comunità Montane di Titerno – Alto Tammaro, Ufita e Fortore, chiedendo la loro adesione.
“Noi cittadini, amministratori, membri di associazioni e di organizzazioni professionali della Provincia di Benevento, coscienti delle minacce che gravano sull’ecosistema locale e sulle economie che da esso dipendono, firmiamo questo appello a testimonianza del Nostro impegno contro le indagini petrolifere e per chiedere al Ministro dell’Ambiente di proteggere in modo efficace il nostro territorio.
Considerato
– che il territorio sannita presenta, come testimoniato da diversi studi scientifici, aree ancora incontaminate, rispetto al resto del nostro Paese
– l’assenza di misure efficaci che permettano di proteggere dalla contaminazione aria, suoli, acque superficiali e sotterranee e di tutelare quindi dalle minacce delle perforazioni risorse che sono strategiche per le comunità locali;
– che le comunità locali hanno necessità di un modello economico ecosostenibile e che i settori sui quali si vuole puntare sono: agricoltura di qualità, zootecnia, turismo, energia rinnovabile;
– che la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi rappresenta un grave rischio per l’ecosistema e per le economie che da esso dipendono, come ampiamente dimostrato in diversi studi scientifici in varie parti del Mondo dove estrazione, utilizzo e trasporto di petrolio hanno gravemente compromesso attività agricole, turismo, biodiversità e non ultimo la salute della popolazione residente;
– il rapporto costi/benefici che fa pendere la bilancia solo ed esclusivamente dalla parte dei costi per le comunità locali e che gli unici benefici sono solo di natura economica e ad esclusivo vantaggio delle compagnie petrolifere (la stessa Regione Campania non incasserà nulla come già accaduto e ancora accade in altre Regioni italiane).
Chiediamo
che il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio si impegni ad agire in maniera rapida, coraggiosa, intelligente ed incisiva per il blocco immediato di ogni processo di autorizzazione per progetti di ricerca e perforazione.
Vogliamo,
nei nostri territori, che le attività economiche debbano servire l’interesse generale, il bene comune o bene pubblico come è normale che sia in un Paese moderno e democratico e che non si sostenga un modello economico obsoleto e retrogrado”.