Devo fare i miei complimenti – veri – a Umberto Del Basso De Caro. Non perché abbia stravinto – era scontato – le primarie (le prime e le seconde), ma perché ha dimostrato di governare il suo partito avendolo in mano come si fa con coltello e forchetta. Non fraintendetemi, il Nostro non è un forchettone, anche se il suo partito è pieno di forchettoni ex democristiani ed ex craxiani (egli stesso è un ex di lusso e la sua storia, per stare alla seconda metà del secolo scorso, viene da lontano, quando ancora c’erano le Usl, le giunte Pientrantonio e il Cinghialone che difese con coraggio – e per me la cosa gli fa onore – in Parlamento). E’ però il vero uomo di potere del Pd del Sannio che, com’è ormai noto non solo per i miei giudizi ma anche e soprattutto per i loro risultati, è il partito del potere inutile. Ecco, Umberto Del Basso De Caro – d’ora in poi solo Umberto D. come il celebre film neorealista di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini – è maestro, forse insuperabile, nella gestione del potere inutile del Pd. Come governa lui questo potere inutile non lo sa fare nessuno. Ciò che conta realmente nel Pd sannita lo decide lui e soltanto lui. Ossia chi si deve candidare e a cosa e quando. Lui ha deciso la sua candidatura e le altre, ne ha favorito alcune, ostacolate altre e già instradato altre candidature, dalle regionali a Palazzo Mosti. Umberto D. governa il Pd come cortile di casa: non si muove foglia che lui non voglia…
La politica umbertina è tutta intessuta nel potere. Se avesse voluto e se volesse potrebbe fare il sindaco di Benevento. Ma perché fare il sindaco se c’è qualcun altro che lo può fare con la sua delega mentre lui può dedicarsi a fare il dominus della situazione? Umberto D. non è un amministratore per conto terzi: è uomo di potere. Sono gli altri, da Pepe a Cimitile, ad essere suoi amministratori. Si sente chiamato a questo compito per tradizione familiare. La sinistra di Benevento è ormai tutta delbassodecariana. Gli ex comunisti, da Nardone a Boffa, non contano ormai più nulla, mentre i socialisti e i democristiani mastelliani sono ben orchestrati da Umberto D. che suona sempre il medesimo spartito.
La sinistra di Benevento è cultura di potere che ha prodotto le società partecipate alla Provincia e un singolarissimo piano casa al Comune. In una città senza crescita demografica da decenni si avrà una gigantesca colata di cemento in cui la sinistra, naturalmente ecologista e ambientalista, gestisce con pugno fermo la politica urbanistica e la destra si adegua perché quando balla sua signora l’urbanistica ballano gli interessi cittadini e professionali più reali e realistici. Se mettete insieme gli anni e le amministrazioni vi rendete facilmente conto da quanto tempo a Benevento e dintorni a menare il torrone sia la sinistra. E’ questo un fatto particolarmente strano perché quando si pensa alla politica beneventana si corre con la mente e l’immaginazione alla destra e a Pasquale Viespoli. Ma è solo un effetto ottico o, se volete, un incidente di percorso ed un percorso presto esaurito. Il vero potere beneventano, invece, sta proprio a sinistra e se il Pd è bravo a non far notare d’avere le mani in pasta ormai da due decenni è proprio perché il potere inutile è saldamente nelle mani di un politico che non vuole amministrare direttamente, che non vuole apparire come una primadonna e non vuole nemmeno governare – cosa questa che non fa nessuno – ma ambisce a regnare.
Oggi Umberto D. ha in mano quasi tutto. Ciò che gli sfugge è l’amministrazione del Rummo. Da qui nasce la sua dura battaglia nei confronti di Nicola Boccalone che vede come uomo di Viespoli. Che lo sia è vero, ma che stia facendo un cattivo lavoro è falso. Anzi, l’amministratore dell’azienda sanitaria si sta distinguendo per una buona gestione che andrebbe difesa e irrobustita per migliorare il servizio nell’interesse generale. Ma per l’uomo di potere del partito del potere inutile, il buon lavoro amministrativo di un avversario è un motivo più che sufficiente per sbarazzarsene.
Forse mi manca qualche dato, ma mi sembra che la città sia stata guidata dal 1993 al 2006 da giunte di destra…