Dopo annose battaglie, riunioni infuocate, denunce sulla stampa e una diffida della nostra associazione, “La Rete sociale”, ai vertici della Asl ( riportata anche sul blog http://ilenzuolibianchi.wordpress.com), finalmente nei giorni scorsi si è tenuta la prima riunione ufficiale della Consulta del Dipartimento di Salute Mentale: un organismo democratico nato per fare partecipare alle decisioni che li riguardano anche utenti, familiari e associazioni del settore del quale, però, si è tentato per anni di impedire la costituzione.
Perché? La risposta sta forse nella richiesta emersa proprio dalla prima riunione della Consulta: una richiesta di “ripristino della legalità” in merito a una serie di gravi disservizi e irregolarità. In particolare sono state 3 le richieste fatte al direttore del DSM (Dipartimento di Salute Mentale), Lucio Luciano, presente all’incontro: di aprire un’indagine su circa una decina di medici che, pur essendo stati assunti nell’organico del DSM, di fatto non vi prestano servizio; di valutare quanto il mancato, doveroso, finanziamento di alcuni progetti da parte dell’ASL, abbia influito sull’aggravamento della salute di alcuni pazienti spingendoli anche ad atti estremi; di indagare, infine, sulla difficile situazione in cui versa l’Unità Operativa di Montesarchio, sia per la forte conflittualità tra gli operatori del servizio, sia per le mancate scelte da parte della dirigenza Asl di una sede idonea ad ospitare l’intero servizio di salute mentale: comprensivo cioè, anche degli alloggi per pazienti affetti da disagio psichico.
Finora, infatti, la richiesta inoltrata al direttore della Asl Michele Rossi di individuare una sede rispondente al diritto dei malati mentali di avere strutture rispondenti ai requisiti di legge, non ha avuto risposta. E nonostante dalla riunione non siano emersi altri riscontri o indicazioni da parte del management Asl, oggi improvvisamente apprendiamo che, con una sorta di blitz – apparentemente ingiustificato e arbitrario – sta avvenendo un trasferimento ad horas del servizio di Montesarchio a Bucciano; e che la Asl sta predisponendo la firma di un contratto di locazione in un altro Comune dove, anziché accorpare in maniera efficiente l’intero servizio, lo smembra ulteriormente, con un aggravio di costi di gestione del personale, e un abbassamento della qualità delle prestazioni.
Finora molte scelte nel campo della Sanità sono avvenute per rispondere più a esigenze politiche e clientelari che organizzative e terapeutiche: ma oggi i tagli operati dal Governo non consentono più scelte sbagliate, che comportano sprechi e danni alla tasca e alla salute dei cittadini. Perciò chiediamo sia al direttore del DSM che della Asl, un incontro urgente in nome del diritto alla salute, costituzionalmente riconosciuto, che oggi appare calpestato.
* presidente “La Rete sociale onlus”