(Sanniopress) – E’ trascorso oltre un decennio dal tragico attacco alle Torri Gemelle e alle preoccupazioni sulle conseguenze del proliferare del terrorismo internazionale sono ora subentrate quelle relative agli effetti della crisi economica.
Ma il problema resta e preoccupa non poco. Per questo è importante capirne la genesi e, soprattutto, individuare le dinamiche evolutive e gli strumenti che hanno consentito il progressivo diffondersi della Jihad islamica.
Un’esigenza a cui risponde egregiamente un testo, “Le dinamiche geopolitiche del terrorismo internazionale” (Aesse Stampa) , scritto dal giovane autore sannita Andrea Orlando.
Come scrive Danila De Lucia nella prefazione, è la rete “la protagonista di questo lavoro, che in altri tempi avrebbe avuto un respiro diverso e che ora, attraverso il web assume il valore di un significato assoluto, quasi tangibile: quello di indagine ampia ed articolata. Una ricerca capace di trovare legami e segnali di connessione che non sarebbe stato possibile altrimenti scoprire attraverso i normali canali”. Quella stessa rete che, del resto, al-Qaeda ha utilizzato per reclutare proseliti in tutto il mondo.
Il libro ripercorre la genesi di al-Qaeda e la sua deterritorializzazione, che ha finito per favorire un utilizzo globale della propaganda, e si sofferma poi sull’11 settembre 2001 (definito “crocevia epocale che ha modificato l’intero scenario politico internazionale”) e sulla guerra al terrorismo (“che non ha fatto altro che innescare un meccanismo di trappola” e i cui risultati si sono fin qui rivelati “scarsi se non addirittura negativi”).
Neppure l’uccisione di Osama Bin Laden, avvenuta il 2 maggio 2011, ha del resto modificato lo scenario geopolitico della guerra al terrorismo poiché non ha assolutamente posto fine alla lotta contro al-Qaeda.
La rete del terrore ha, infatti, piantato le sue radici nell’intero pianeta utilizzando al meglio, ironia della sorte, una vero e proprio sistema in “franchising” per creare le sue varie “succursali” . Un network, dunque, come spiega lo stesso Orlando nel testo: “Navigando nel web si incontrano centinaia di siti islamici, link e dati” e, soprattutto, “nella rete virtuale e telematica si persegue uno dei principali obiettivi di al-Qaeda, ovvero quello di costruire una politica orientata al proselitismo attraverso uno strumento (Internet) che permette di riavvicinare in un unico spazio realtà geografiche concretamente distanti”.
Una “ragnatela” tessuta lentamente e finalizzata a costruire un nuovo mondo basato sull’Islam Una realtà – per dirla con le parole di Ruben De Luca – in cui non esistono più confini, né regole e siamo diventati potenziali soldati inconsapevoli di un campo di battaglia globalizzato.
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Andrea Orlando, “Le dinamiche geopolitiche del terrorismo internazionale” – 2012, Aesse Stampa – 10,00 euro.