(Saniopress) – Da qualche settimana il Sannio Quotidiano ha rinnovato veste grafica e organigramma del giornale. Luca Colsanto nell’editoriale di presentazione (sobriamente intitolato “La nostra libertà non è in vendita”), ha scritto: “Il successo di questa testata è sotto gli occhi di tutti se si considera che i giovani che compongono la linfa vitale del Sannio Quotidiano stanno dando una lezione di mestiere, di professione e di correttezza, producendo un prodotto di altissimo livello che è il vanto, e lo sarà ancora per molti anni, di Benevento e della sua storia”.
Il direttore-editore-stampatore ha ricordato anche “le suppliche e le pressioni di alcuni beneventani che indussero un ‘coraggioso’ (lui – n.d.r.), abituato a confrontarsi con la dura realtà dell’editoria nazionale, a dare a questo gruppetto un minimo di possibilità per lanciarsi professionalmente e finalmente arrivare all’agognato stipendio che, da anni, qualcuno prometteva loro senza mai corrisponderglielo”.
Tra questi anche il nuovo vicedirettore, Luigi Barone, che nel ‘commento’ d’esordio ha confessatodi aver finalmente coronato un sogno affidato anni prima all’orecchio di un amico nel corso di una cena, e cioè quello di poter ricoprire un giorno “un ruolo importante al Sannio Quotidiano”.
E, come ogni bella favola che si rispetti, ha aggiunto con evidente entusiasmo: “Il Sannio Quotidiano è la voce del popolo, di quanti hanno da dire qualcosa. Non sarà mai la voce del potente di turno che immagina di comprarsi le coscienze, non sarà mai il giornale di qualcuno. Grazie al direttore Colasanto siamo stati sempre liberi e di ciò ne siamo fieri. Non siamo mai stati appecoronati (sic! – n.d.r.), non siamo mai stati obbligati a scrivere questo o quello per un euro ricevuto”.
Infatti, gli euro, anzi i milioni di euro per assicurare un’informazione libera e corretta, non sono venuti da politici o imprenditori famelici bensì più semplicemente dal Dipartimento per l’editoria presso la presidenza del Consiglio. Ragion per cui il neo vicedirettore ha rassicurato i lettori: “Saremo disponibili con tutti ma non a disposizione, ascolteremo le istanze di ciascuno ma non ci faremo dettare la linea da nessuno, scriveremo senza preconcetti, pregiudizi o timori riverenziali. Insomma, non accetteremo imposizioni e non ci faremo intimidire. Andremo avanti per la nostra strada, garantendo sempre una corretta e plurale informazione”.
Una svolta epocale, insomma, della quale chissà cosa pensano gli omonimi (a loro insaputa) Luca Colasanto e Luigi Barone, rispettivamente consigliere regionale del Pdl e portavoce provinciale del Pdl (e della parlamentare Nunzia De Girolamo), improvvisamente privati del loro house organ di riferimento, ovvero il Colasannio…