(Sanniopress) – Mario Collarile lo conoscete tutti. E’ un signore distinto ed elegante che ama lo sport e allo spirito sportivo, capace di insegnare allo stesso tempo lotta e rispetto, ha dedicato per una vita pensiero e azione. Ha ricoperto, e tuttora ricopre, anche la carica di presidente del Coni provinciale. Possiamo capire, per la cura e la passione che ha riversato nel lavoro di rappresentanza e amministrazione, che gli costerà amarezza lasciare l’incarico. Tuttavia, le parole con le quali ha annunciato la fine del Coni provinciale – sempre che di fine si tratti – sono parole di dignità che, tra tanti piagnistei e altre miserande cose, meritano di essere sottolineate. Dunque, alla festa dello sport, sia pure dietro a un tavolo di presidenza che sembrava per le presenze e le cariatidi quello del sovietico politburo, ha detto: “E’ la fine di un’epoca, ma noi non ci piangiamo addosso e continuiamo a pensare positivo e lo facciamo con orgoglio”. Finalmente serietà.
Le parole di Collarile bastano, da sole, a fare un programma politico e istituzionale per il Sannio che non deve rincorrere questo o quel carro ma unire le sue stesse forze e porre con serietà la questione del governo locale. Se la comunità provinciale – come piace chiamarla Roberto Costanzo, uno dei pochi che, insieme con Viespoli, ha detto cose sensate e meditate sulla vicenda – non vuole perdersi in una diaspora in cui dei Comuni vanno a destra e dei Comuni vanno a sinistra, alcuni con l’Irpinia, altri con Terra di Lavoro, c’è una strada da seguire: il consorzio. I Comuni dovranno dimostrare di essere utili e unendosi creare dei consorzi per fornire servizi. La classe politica locale – sindaci, assessori, partiti – è in grado di incamminarsi su questa strada? Per ora si assiste solo a scene da sceneggiata napoletana in cui si preferisce piangere per continuare a fottere. Ecco perché lo “stile Collarile” mi è piaciuto e merita di essere additato ad esempio.
Nel suo intervento Collarile ha anche detto alcune cose che riguardano il mondo delle associazioni sportive sannite: “Abbiamo 713 società sportive in tutta la provincia. Abbiamo mobilitato 15mila alunni nella manifestazione Gioco Sport e coinvolto personale scolastico in sinergia con i nostri tecnici. Ci siamo occupati di formazione, questione fondamentale per tutti, svolgendo quest’anno 6 corsi e 10 master con 250 partecipanti. Abbiamo coinvolto 44 Comuni della provincia nei nostri eventi”. Bene. Ma se un lavoro ha un suo valore e una sua validità, sarà anche un lavoro capace di continuare a esistere in condizioni amministrative diverse. La sostanza dello sport sannita è quello che si svolge quotidianamente sui campi di calcio, sui campi di basket, sulle piste di atletica, nelle palestre. Questa realtà non si cassa. Si tratta di capire se è in grado di unirsi e di ritrovarsi ancora nel Coni che avrà così occasione di esistere nascendo direttamente dalla comunità sannita. L’orgoglio che Collarile ha giustamente rivendicato potrà essere una sfida sportiva e civile del Coni con se stesso. Lo sport senza retorica ha qualcosa da insegnare alla politica. L’agonismo, la gara, il merito e il talento si misurano sul campo. Il Sannio resterà in piedi se accetta la gara e si gioca la sua partita. Altrimenti è meglio che si vadano a fare tutti la doccia.