(Sanniopress) – Stefano Caldoro non era presente al consiglio regionale a Villa dei Papi a Benevento. Ha fatto bene. Più di un anno fa fu proprio lui, prim’ancora che il governo Berlusconi cominciasse a parlare con maggior concretezza della soppressione delle province, ad avanzare l’idea di unire le Province di Avellino e di Benevento per farne una sola: la provincia irpino-sannita. Dunque, oggi che cosa avrebbe dovuto dire il presidente Caldoro? E’ vero: a volte il silenzio è d’oro.
Purtroppo, non sono d’oro le parole che sono state pronunciate dagli altri. Parole importanti come Costituzione, Servizi, Identità dei Sanniti. Che tristezza. Diffidate sempre di chi usa i paroloni e soprattutto diffidate di quei politici che fanno ricorso ai doveri, al valore, alla libertà perché altro non stanno facendo che nascondere il loro grande piccolo interesse di bottega.
E’ stato approvato un ordine del giorno che impegna la Regione a presentare al governo un finto riordino delle province campane: a Napoli si farebbe la città metropolitana e vi sarebbero le altre quattro province con un riassetto demografico e municipale. Insomma, un pasticcio. La città metropolitana non sarà fatta mai e, viste le condizioni dell’hinterland napoletano, il solo pensarlo è una follia. Il riassetto demografico e municipale è nient’altro che il passaggio di alcuni Comuni da una provincia all’altra per assicurare a tutti il rispetto dei parametri stabiliti dal governo. Per dirla con Calderoli: una porcata.
Una porcheria che, purtroppo, è stata autorizzata in qualche modo dallo stesso governo quando, un po’ troppo timoroso verso la sua stessa “strana maggioranza”, non ha deciso di andare fino in fondo e abolire tutte le Province. Che questa sia la strada da seguire è chiaro a tutti, a tutti coloro che sanno che con la istituzione delle Regioni, nel lontanissimo 1970, le Province dovevano essere accantonate affinché le Regioni potessero svolgere i loro compiti puramente legislativi e di indirizzo e i Comuni potessero governare. Coloro che oggi si appellano alla Costituzione sono i primi ad essere anticostituzionali.
Nei momenti più importanti della nostra storia non abbiamo mai alcun politico che sia capace di presentarsi a noi come uomo di Stato o pronunciando anche solo parole di verità. La classe politica che abbiamo non ha capito in quale situazione ci troviamo o per convenienza finge di non averlo capito. Tutto questo è pericoloso. La politica non è fatta per dire la verità, ma una politica menzognera è pericolosa. Si continua a dare un’immagine piagnona e assistenziale del Mezzogiorno, mentre non ci sono soldi neanche per piangere. L’ho detto più volte, vale la pena ridirlo: a far politica con i soldi sono buoni tutti, ma ora va fatta senza soldi. Chi crede di rappresentare il Sannio ha oggi perso un’occasione: illustrare come si possa tenere insieme la comunità provinciale del Sannio Beneventano sulla base della fine della Provincia e la nascita delle città sannite che si consorziano per offrire servizi.