(Sanniopress) – Clemente Mastella si è eclissato ormai da un bel po’ di tempo ma la politica di Benevento e della sua Provincia – per la quale intoniamo un solenne De profundis – continua a fare schifo. Come è possibile? Mastella non era il peggior di tutti i mali. Il peggio, rispetto al meglio, ha questo di bello cioè di brutto: non ha fine. Oggi il tratto caratteristico della provincia sannita è la irrilevanza. Fatta qualche eccezione, i sanniti e i suoi politici nessuno se li incula.
Cosa ne sarà della Provincia? Il quesito non mi appassiona. Spero che passi su tutta la linea la linea del governo Monti. E che sia solo l’antipasto, in attesa della abolizione delle altre Province. Abbiamo un solo modo per guardare con maggior fiducia ai nostri giorni: la serietà. I centri di spesa a beneficio dei centri di ristoro dei partiti e dei loro clienti (che sono, purtroppo, una fetta della cosiddetta società civile) sono tanti e se vogliamo mantenere in piedi ciò che riteniamo necessario – ospedali, scuole, trasporti – vanno revisionati, tagliati, eliminati.
I salvatori della Provincia sono nemici del Sannio. Il problema serio da porre al centro della politica locale è una grande questione storica del Sud: l’autogoverno. Il consiglio provinciale è pieno zeppo di sindaci ma nessuno di questi “primi cittadini” è in grado di richiamare l’attenzione dei partiti, delle istituzioni, dei cittadini sulla naturale centralità dei Comuni. Gli enti locali comunali sono amministrati peggio della Provincia, ma i Comuni non si possono abolire (anche se non pochi possono essere uniti proprio per migliorare amministrazione e servizi). Da questa ultima classe politica non abbiamo nulla da attenderci, se non – come al solito – in peggio. Sono tutti contro la spending rewiew – revisione delle spesa, insomma controllo dei soldi, entrate ed uscite – invece di importarla e farne la spina dorsale del governo locale. Tutti sanno fare la politica con i soldi. Ora si tratta di farla senza. Ciò che serve è revisione dei conti, patti di stabilità, rientro dai debiti. Ne consegue che non possiamo permetterci i parassiti. Quanti sono i parassiti? Qual è la loro incidenza sulla pace sociale? Siamo ricattati da noi stessi.
Non confidate nei politici per combinare qualcosa di buono o per la famosa “sistemazione”. L’azione politica non ha più grandi margini di manovra. Sono stati assorbiti dalla tecnica. La Seconda repubblica, che doveva rappresentare la rivincita della politica sui partiti, è finita in un grande commissariamento tecnico. Perché la tecnica possa cedere di nuovo un po’ il passo alla politica c’è bisogno di alzarsi al suo livello. Oppure l’Italia sarà destinata ad essere più subalterna di quanto già non lo fosse. Non confidate nei politici ma in voi stessi: nello studio, nel sapere, nella qualità e nella disponibilità al sacrificio. Altro modo per migliorare la politica non c’è. Altro modo per rivedere l’irrilevanza politica sannita non c’è. C’è una sola cosa peggio della politica: l’antipolitica. Ma al punto in cui siamo la distinzione netta non è più possibile.