(Sanniopress) – Il Piano di Zonizzazione Acustica del Territorio Comunale consiste nel fissare i limiti di rumorosità tollerabili per ogni zona del territorio comunale, assegnando ad essa una determinata “classe acustica” dalla classe I per le zone ospedaliere, scolastiche e comunque acusticamente da proteggere e nella quali la quiete è elemento da conservare e valorizzare, fino alla classe VI, in cui sono consentiti livelli di rumori relativamente elevati, destinata alle zone industriali in cui sono le attività produttive ad avere il ruolo privilegiato da conservare. I limiti di rumore consentiti per una singola sorgente vanno da 45 dB(A) in periodo diurno (dalle 6 alle 22) e 35 dB(A) in periodo notturno (dalle 22 alle 6) per la classe I e aumentano di 5 dB(A) per ogni classe successiva.
Qualora i limiti fissati dal P.Z.A. fossero superati, si renderebbero necessari interventi di mitigazione la cui complessità (e quindi il costo) dipende dal livello di inquinamento acustico da bonificare. È evidente perciò che la Classificazione Acustica implica decisioni tecniche e politiche che devono essere ispirate ad estrema cautela. La scelta di inserire in classe protetta una zona di per sé rumorosa potrebbe richiedere grosse spese in interventi di bonifica e costosi investimenti per i futuri insediamenti, costretti a installare opere di mitigazione del rumore per rientrare nei limiti della classe. D’altra parte l’assegnazione di una classe acustica alta autorizza l’emissione di elevati livelli di rumore e porta inevitabilmente ad un degrado ambientale che potrebbe essere non accettabile per i residenti nella zona e per la vivibilità dell’intera area.
L’obiettivo della Zonizzazione Acustica è quello di integrarsi sia con l’utilizzo attuale di ogni zona del territorio comunale che con la destinazione d’uso che l’amministrazione comunale intende prevedere per il suo corretto sviluppo futuro. Lungi dall’essere un puro atto formale, il P.Z.A., se accuratamente progettato ed integrato con gli altri strumenti urbanistici, consente lo sviluppo delle attività produttive e mantiene intatto e fruibile il valore paesaggistico, culturale, e abitativo dell’intero territorio.
Nella redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale di Benevento spero che anche il P.Z.A. venga adeguato risolvendo i problemi di quello attualmente in vigore (adottato con Delibera di Consiglio Comunale n.14 del 20.04.2004 e pubblicato sul sito internet del comune). Questo infatti presenta inconvenienti strutturali che hanno provocato difficoltà interpretative da parte dei tecnici, quando non sono sfociati in contenziosi giudiziari per il superamento, presunto o reale, dei limiti di rumore previsti per alcune aree, in particolare del centro storico.
Le considerazioni seguenti non entrano nel merito delle scelte politico-urbanistiche che hanno portato all’assegnazione della classe acustica (e quindi dei limiti di rumore consentiti) a ciascuna zona omogenea del territorio, che in parte sono dettate dalla normativa (vedi zone ospedaliere e scolastiche, zone industriali ecc.) ed in parte da scelte urbanistiche. Si limitano ad evidenziarne alcune incongruenze strutturali emerse in questi anni di applicazione. Fermo restando tuttavia il fatto che, in un’area classificata come classe I, i rumori consentiti sono talmente bassi che basta anche la normale conversazione tra due persone per superare i limiti previsti in periodo notturno. Assegnare pertanto tale classe significa che nella zona qualunque attività antropica risulta troppo rumorosa e quindi fuori norma.
Un inconveniente evidente del P.Z.A. in vigore sono le aree che, sulla planimetria consultabile in internet, sono indicate come “zone di rispetto acustico. Confine tra due zone con differenza acustica > 5 dB(A)”. La normativa vieta la contiguità tra zone con differenza di rumore maggiore di 5 dB(A) (in pratica vieta l’accostamento di aree con classificazione non consecutiva) ma non prevede fasce di rispetto senza classificazione e quindi senza la specificazione dei limiti di rumore consentiti. La zona compresa tra due classi differenti deve essere inserita nella classe intermedia e deve avere una ampiezza tale da attenuare le emissioni rumorose della classe più elevata fino a farle rientrare nei limiti di quella più protetta. Esemplificando per i non addetti: un’area in classe I non può confinare con un’area in classe III o più elevata. E’ necessario interporre una fascia di rispetto in classe II, poi una in classe III e così via. La zonizzazione di Benevento invece separa alcune classi non consecutive (non tutte) con una non meglio identificata “zona di rispetto acustico” non prevista in nessuna norma né nazionale né regionale. Non è chiaro perciò quali siano i limiti di rumore per le zone all’interno di queste fantomatiche zone quindi non è possibile accertare se una attività situata all’interno di esse sia o no rumorosa, come non è possibile stabilire se un recettore sia esposto a rumore superiore ai livelli previsti. Tali “zone di rispetto acustico” sono indicate con un tratteggio obliquo di colore blu nella carta di Zonizzazione Acustica e separano alcune aree inserite in classe I dalle aree contigue in classe III e IV. Una di esse, da viale Atlantici, all’altezza della villa comunale, prosegue per via Perasso e via Nicola da Monteforte fino a circondare la sede universitaria di via Calandra. Un’altra, partendo dall’altro lato della villa comunale, scende lungo via delle Puglie, fino porta Rufina e via Torre della Catena.
Non sono previste invece fasce di rispetto in altre zone, come l’area dell’ex caserma Guidoni e l’area dell’ospedale Rummo (entrambe in classe I) e le zone circostanti (classi III e IV).
Alcune aree infine sulla carta di Zonizzazione Acustica sono indicate con un doppio tratteggio (classe I e la classe dell’area che le circonda): ospedale Fatebenefratelli, alcune aree scolastiche nella zona del Santa Colomba ecc. In questo caso si tratta chiaramente di un lapsus e sono da considerare in classe I. L’errore però può generare confusione interpretativa e portare a lunghi contenziosi giudiziari.
* esperto in Acustica Ambientale