(Sanniopress) – Faccio parte della categoria dei maschi, dei medici, dei padri, degli sposati, dei felici, di quelli che lavorano troppo, dei calvi, dei non fumatori, di quelli che hanno scritto libri ed ora dei terremotati risparmiati dai crolli (nella mia zona il terremoto ha determinato solamente molta paura). Ho messo alla rinfusa alcune appartenenze che connotano il mio essere al mondo e che, sommandosi, determinano l’ identità in cui mi riconosco. Per quanto riguarda il territorio appartengo a un paesotto fra Maranello e Modena, allargando gradualmente la connotazione ai Modenesi, agli Emiliano Romagnoli, agli Italiani, agli Europei, agli Occidentali e ai Terrestri.
Come fanno a convivere in me queste categorie e in che misura connotano la mia identità?
L’identità vive di inclusioni e, come conseguenza, di esclusioni. Ad ogni “noi” corrisponde un “loro” con caratteristiche inclusive e distintive che aiutano a dare un senso al nostro essere nel mondo. Essere diversi come razza, cultura, religione, ideologie o altro aiuta a farci sentire appartenenti e, allo stesso tempo, conferisce una ricchezza attraverso le differenze e il confronto.
Il terremoto con lo scuotimento fisico, ma anche psichico, che determina tende inevitabilmente a ridefinire le mie identità. Nel momento in cui tutto va a gonfie vele e sono tranquillo e appagato spesso possono prevalere i moti identitari particolari che mi fanno sentire unico e pongono barriere emotive e ideologiche verso coloro che in qualche modo possono turbare il mio senso di appartenenza. Quando un evento eccezionale determina uno scuotimento delle mie certezze ecco che le componenti identitarie allargate prendono il soppravvento. Mi sento vicino non più solo ai miei più stretti vicini ma anche, allargando il raggio, a coloro che fanno parte della mia nazione o continente. Mi aspetto per questo motivo solidarietà e aiuti in quanto avverto di appartenere ad uno stesso destino umano.
Per la mia identità particolare e privata pagare le tasse è una imposizione a volte intollerabile mentre per la mia identità allargata nazionale o continentale le tasse appaiono utili per soddisfare esigenze collettive e affrontare gli imprevisti. Ciò che il sociologo Bauman definisce come identità liquidanon è altro che l’assenza di una struttura identitaria strutturata su cui poggiare il proprio esistere. Proprio perché liquida questa struttura magmatica può, a seguito dei sommovimenti del destino o del caso, spostarsi improvvisamente su elementi particolari ingigantendoli. Potrò allora identificarmi, per cercare un appiglio cui aggrapparmi nell’ultimo oggetto di moda o all’ideologia che va per la maggiore.
Discutendo con amici e pazienti emerge che se da un dramma come quello del terremoto possiamo cercare di trarre insegnamento dobbiamo concentrarci sul senso di identità e sulla necessità di superare gli egoismi particolari che connotano la nostra esistenza.
(tratto dal blog del Fatto Quotidiano)