(Sanniopress) – Come utilizzereste nel settore dei Beni culturali i quindici milioni di euro che la Regione ha destinato ad un sempre più debole e inutile Forum delle culture? Una bella domanda che ha avuto già belle risposte. Tutte, però, da Valeria Parrella a Nicola Spinosa a Tomaso Montanari hanno al centro Napoli. Allora, se permettete, e visto che si tratta di mettere insieme due cose – soldi e risultati – vorrei avanzare una “modesta proposta”, per dirla con il titolo dei “libretti” satirici di Jonathan Swift e Giuseppe Prezzolini: non solo Napoli ma tutta la Campania è ricca di risorse culturali e se per Napoli quindici milioni son pochi, per dei piccoli centri anche un solo milione di euro è una cifra consistente con la quale si possono fare cose belle, serie e utili. Tra i tanti, vi voglio fare un solo esempio: il vaso che Giorgio Napolitano definì “il più bello del mondo”.
Nel 2007, in occasione dei cinquant’anni dei Tratti di Roma, al Quirinale fu allestita la mostra in cui ogni Paese europeo era rappresentato da un’opera d’arte. Al centro della mostra, però, a rappresentare l’Europa c’era lo splendido vaso di Asteas noto ora come effettivamente il più bello del mondo o vaso di Sant’Agata dei Goti perché fu ritrovato negli anni Settanta nella “fertile” terra saticulana. A tutt’oggi il vaso non ha ancora una sua giusta collocazione, anche perché a Sant’Agata dei Goti non c’è un museo archeologico che lo possa ospitare. Eppure, dalla fine del Settecento ad oggi, il patrimonio archeologico che è venuto alla luce è ricchissimo, tanto che i “vasi saticulani” si possono ammirare al British Museum e a Capodimonte. Però, la più ricca collezione di questi vasi di finissima fattura greca e pestana è la Rainone-Mustilli: è custodita dalla famiglia Mustilli, è patrimonio riconosciuto dallo Stato ma, purtroppo, è invisibile. Ecco allora l’idea: con una parte di quei quindici milioni di euro, diciamo con due o tre milioni, si potrebbe finalmente allestire il museo dei “vasi saticulani” – si tratta di circa cinquecento pezzi – e collocarvi al centro il vaso più bello del mondo. Non solo per Sant’Agata dei Goti ma per tutta la Campania sarebbe un ottimo risultato perché la ricaduta turistica e culturale di una mostra permanente di tale importanza internazionale è semplicemente certa.
Ma dove collocare il museo? Beh, il luogo più giusto è il castello ducale di Sant’Agata dei Goti che – guarda caso – per la sua imponente struttura e per gli affreschi con Diana e Atteone che ancora custodisce in grembo è riconosciuto dal ministero come “patrimonio nazionale”, ma è abbandonato al suo declino. Il recupero del castello, la nascita del museo saticulano, con al centro il vaso più bello del mondo, sarebbero una strategica operazione culturale capace di raccordarsi, data la collocazione centrale del paese saticulano, con i musei napoletani, gli scavi di Pompei, la Reggia di Caserta, le mura longobarde di Benevento, i templi di Paestum. Un modo serio di spendere i nostri soldi.
(tratto dal Corriere del Mezzogiorno)