(Sanniopress) – Progettato forse dall’architetto Filippo Raguzzini, il settecentesco palazzo Terragnoli è sede della Biblioteca Provinciale dal 1975, anche l’istituzione della stessa risale al 1929. Il palazzo appartenne ad una potente famiglia marchesale, estinta nella prima metà del Novecento, di cui la personalità più nota è stato Giacomo, uditore della Nunziatura apostolica in Spagna e in Portogallo, sotto il pontificato di Paolo V, nel ‘500. Inconfondibile per il suo bugnato rosso, che finge il cotto, intervallato dal bianco delle aperture, esso è collocato lungo l’arteria principale della città, il corso Garibaldi (l’antica via Magistrale), a pochi passi dal complesso monumentale di Santa Sofia e del Museo del Sannio, quest’ultimo fondato nel 1873.
All’interno non è presente lo stemma dei marchesi Terragnoli, così descritto nel ‘700 dall’arcivescovo Mario Della Vipera nel “Manoscritto sulle Famiglie nobili Beneventane”: “Una talpa che mira al sole in campo azzurro posta sopra una collina verde che si stende per un terzo del campo”.
La Biblioteca Provinciale ospita oggi circa 75.000 volumi. Il nucleo originario fu raccolto da Alfredo Zazo, il quale ebbe particolare premura nell’acquisire e conservare i periodici e le riviste locali, anche numeri unici, per cui oggi in tale Biblioteca si conservano giornali di assoluta rarità, come “La Gazzetta di Benevento”, ma anche molti altri. Zazo, inoltre, acquisì biblioteche di famiglie private, come i Capasso Torre delle Pastene, i Foschini e i Piccirilli, nonché i carteggi di illustre personalità sannite (Almerico Meomartini, Antonio Mellusi, Carlo e Federico Torre).
A partire dagli anni Sessanta Mario Rotili ha dotato di personale adeguato l’istituto, regolarizzato gli orari di utenza al pubblico, avviato la catalogazione libraria ed il prestito interbibliotecario, inserito la Biblioteca nel Servizio nazionale di lettura, incrementato le varie sezioni con acquisti mirati. Sono stati indimenticati direttori del prestigioso istituto Salvatore Basile ed Elio Galasso.
Prima orientata all’acquisizione di opere umanistiche, a partire dal 2000, data di ultimazione di imponenti lavori di ristrutturazione, la Biblioteca si è arricchita di titoli scientifici, allargando gli orizzonti del sapere a materie come la bioetica e le biotecnologie, la new economy, la globalizzazione. Dal 1999 l’edificio dispone anche di un servizio Mediateca, situato all’ultimo piano, dove è possibile effettuare ricerche multimediali, effettuare il prestito, chiedere informazioni librarie.
foto di Lucia Gangale