(Sanniopress) – Situata a nord-est di Piazza Duomo, inglobata tra vicoli e palazzi nel cuore del centro storico, si trova Piazza Dogana con la chiesa ed il convento di San Francesco, da tre anni agli onori della cronaca per via del Festival del Libro e dell’Informazione locale, di cui il chiostro è scenario privilegiato.
Qui sorgeva la dogana pontificia, attraverso cui le merci passavano e venivano tassate. In particolare era fiorente il commercio del grano, proveniente, fin da tempi remotissimi, dalle province di Avellino, Foggia e Campobasso. Attiva nel commercio del grano era una comunità ebraica (XI-XVI sec.), ghettizzata nel vico Madonnella, ovvero nell’attuale vico Pietro De Caro, sopra Corso Garibaldi. Nel 1753 papa Benedetto XIV concesse la dogana al Comune in appalto perpetuo. I palazzi nobiliari che circondano la piazza sono per lo più in stile barocco.
La duecentesca chiesa di San Francesco, che si erge al centro della piazza, è legata alla venuta del santo in città, nel 1222. Sorse inglobando l’antica chiesa di San Costanzo, che nel 1243 era stata donata ai religiosi dai Signori Stampalupo, Del Giudice e Cantalupo, con il consenso dell’Arcivescovo e del canonico Gallucci, rettore della chiesetta, che era allora situata alle spalle dell’attuale chiesa di S. Francesco (Fonte: http://www.fratiminoriconventualinapoli.it/site/i-conventi/la-provincia/convento-s-francesco-benevento/).
Dopo il terremoto del 1702 gli architetti Antonio e Lorenzo Fontana ne ricostruirono l’altare maggiore, che l’arcivescovo Vincenzo Maria Orsini consacrò alla Vergine Immacolata.
Terminato il dominio pontificio ad opera delle truppe garibaldine, i monaci furono immediatamente espulsi con atto di forza da parte delle autorità locali (1860). Nel 1865 il convento si trasformò in Caserma Sant’Antonio. I monaci potettero farvi ritorno solo nel 1959, data dalla quale ha inizio l’opera di ricostruzione, curata da Enzo De Felice. Il convento fu ripristinato ed il 21 dicembre 1968 la chiesa fu riaperta al culto. Dal 1976 è sede del postulato della Provincia, ad eccezione di una breve parentesi triennale (1985-1988) che è stato sede del seminario di Casa mariana di Frigento.
La facciata della chiesa è molto semplice. L’interno è in stile gotico, con una sola navata con soffitto ligneo. L’abside presenta alcuni affreschi, tra cui una Madonna dell’Umiltà che risale al 1360 circa. La chiesa è affiancata da due chiostri, in uno dei quali si trovano resti di un affresco raffigurante san Costanzo.
foto: Lucia Gangale