(Sanniopress) – La bomba che l’altra sera a mezzanotte ha fatto saltare in aria l’automobile del presidente del consiglio del comune di Sant’Agata dei Goti, Giancarlo Iannotta, ha inevitabilmente scosso anche le coscienze dei santagatesi. Più la comunità è piccola, più l’atto è violento, più si perde la vita serena che è la fonte del benessere fisico e morale. La reazione più naturale e più abitudinaria è il silenzio. Chi non è coinvolto nel fatto si difende facendosi i fatti suoi e tira a campare. Tuttavia, il silenzio non scaccia inquietudine e turbamento. A male pena li copre. Il mio turbamento è doppio. La bomba di Piazza 4 novembre è esplosa nei giorni in cui mi appresto a presentare prima a Benevento all’Archivio di Stato e poi nella stessa Sant’Agata nella sala dell’ex cinema Italia il libro Storia di Sant’Agata dei Goti nell’età liberale. Inevitabilmente la storia di ieri e la storia di oggi s’intrecciano.
Oggi all’Archivio di Stato, insieme con Valeria Taddeo, Aniello Cimitile, Antonio Gisondi e Nicola Sguera ci dovrebbe essere anche il sindaco di Sant’Agata dei Goti Carmine Valentino. Dico ci dovrebbe essere perché alle 18 a Palazzo San Francesco, sede del municipio del comune di Francesco Picone – interprete acuto e appassionato del Risorgimento meridionale -, è previsto un consiglio comunale speciale sull’attentato della scorsa notte. La seduta consiliare non può non farsi, considerando anche che l’obiettivo dell’esplosivo – un petardo rudimentale ma potente che ha fatto non pochi danni – è stato l’automobile del consigliere che presiede l’assise comunale e la sua stessa figura politica e istituzionale. Parleranno, sembra, solo in quattro: i consiglieri che rappresentano i gruppi consiliari. Una scelta concordata, forse per evitare emozioni o agitazioni fuori controllo. Se, però, si dovesse aprire un dibattito o qualcuno chiedesse la parola per esprimere il proprio pensiero e rappresentare la comprensibile preoccupazione della comunità santagatese è bene che la pubblica discussione abbia luogo nel modo più naturale possibile.
La violenza, purtroppo, ha una sua storia nella storia prima moderna e poi repubblicana di Sant’Agata dei Goti. In questo mandato consiliare si è manifestata in vari modi intimidatori e ora con l’esplosivo ha fatto un salto di qualità. Al centro vi sono uomini dell’amministrazione ma la bomba dell’altra notte ha fatto danni solo materiali perché il caso così ha voluto. Piazza 4 novembre è un’area popolare e popolosa di Sant’Agata, variamente trafficata per esigenze familiari e lavorative di giorno e di notte. L’automobile di Giancarlo Iannotta era parcheggiata sotto l’abitazione, accostata al marciapiede, proprio a due passi dal portone. Lì vicino, nelle fotografie, si vedono molto bene i sacchetti della spazzatura, spesso depositati in quelle prima ore della notte. Se, quando è esplosa la bomba, fosse uscita una signora o una ragazzina, sarebbe stata investita dallo scoppio dei materiali. Si può perdere la vita o ci si può ferire per sempre la vita uscendo di casa a Sant’Agata dei Goti? I santagatesi hanno diritto alla vita serena.
Giancarlo Iannotta ha ricevuto attestati di stima da tutti: amici, conoscenti, politici di ogni schieramento. E’ naturale: è persona onesta rispettosa della legge. Lo conosco da sempre, da quando si era ragazzi. Aveva un solo difetto: non sapeva giocare a pallone. Il difetto gli è rimasto, ma non ne coltiva altri. La bomba che gli ha distrutto l’automobile ha mirato dritto al suo animo ferendo un’intera comunità. Oggi mi sento più santagatese di ieri.