(Sanniopress) – Caro Billy, ho letto le parole del mio amico e compaesano in risposta al mio articolo “quando la realtà è già una parodia” e sono rimasto folgorato.
Quanta acredine nella sua predica! Ma devo dire che è servita: ora ho finalmente capito il valore del giro d’Italia.
Ho capito, inoltre, che non so leggere i comunicati stampa e che forse sono anche un po’ stupido. Voglio condividere nuovamente con voi un estratto della nota stampa che mi arrivata in modo tale che possiate aiutarmi a comprenderla:
“ …è nostra intenzione stimolare i pubblici esercizi, nel periodo dal 5 al 14 maggio p.v., affinché promuovano l’evento del Giro d’Italia attraverso offerte specifiche (esempio: menù a tema, aperitivi rosa, etc.) che saranno opportunamente pubblicizzate sul sito web dedicato al giro www.giroasangiorgio.it
”Sempre per lo stesso periodo, l’Amministrazione comunale sangiorgese ha previsto un’altra significativa iniziativa di promozione del sistema economico locale: il concorso “Vetrine in Rosa”.
Come ho fatto a pensare che fosse un’iniziativa di promozione dell’economia locale promossa dal Comune di San Giorgio del Sannio?
E, poi, sorridere, del valore attribuito a questo iniziativa. “Vetrine in Rosa” è, certamente, una proposta di rilievo per lo sviluppo economico del nostro paese. Solo io potevo riderne. Il mio obbiettivo, d’altronde, era criticare il paese e non mettere in luce il narcisismo di una classe dirigente votata sempre più all’apparire e quasi mai al risultato, capace di sfruttare qualsiasi occasione pur di passare per i salvatori della patria. Sono stato stolto e anche ingiustamente cattivo nei confronti dei miei compaesani che si stanno prodigando per questo evento.
Ci sarebbero altri mea culpa da fare ma non riesco a stare dietro a tutti moniti che mi sono stati rivolti. La stanchezza inizia a farsi sentire sui miei neuroni un po’ malandati che fraintendono Fight for Pink per un iniziativa locale.
Vorrei, però, ringraziare il mio amico che con il suo verbo da catechesi mi ha redento. Ora sono un uomo migliore.
E ora che sono un uomo migliore voglio lasciare da parte l’ironia per timore che possa essere frainteso nuovamente, e successivamente offeso. Derise, inoltre, celatamente le importanti e molteplici iniziative realizzate da me e molti altri ragazzi senza neanche averne preso mai parte.
Per questo cercherò di essere più chiaro possibile. Mia intenzione non era criticare l’arrivo a San Giorgio del Sannio di una manifestazione così importante né tanto meno le persone che stanno lavorando per questo evento, ma mettere in evidenza un buffo comunicato al fine di fare una riflessione sull’attuale amministrazione comunale. A chiunque dotato di un po’ di ironia farebbe ridere quel testo e allo stesso tempo piangere per quel che si legge tra le righe. Per questo non capisco il motivo di tutto questo livore nei miei confronti, forse è perché il compagno in quanto delegato marketing al Giro d’Italia non può più inveire con chi è al potere e sta ripiegando su nuove vittime. Se è solo questa la ragione sarò lieto di immolarmi per questa giusta causa.
Caro Billy, non voglio sprecare il prezioso spazio di Sannio Press per replicare alla piccata invettiva del buon Mario De Gregorio, pertanto lo faccio in questo angolino. Data la nostra amicizia mi permetto di farti notare che questa volta prima di pubblicare il pezzo avresti dovuto leggerlo. Il buon Mario si è premurato di tenere il veleno nella coda del pezzo, dove ha sibilato un urticante: “non capisco il motivo di tutto questo livore nei miei confronti, forse è perché il compagno in quanto delegato marketing al Giro d’Italia non può più inveire con chi è al potere e sta ripiegando su nuove vittime”. In quel “compagno” lasciato lì c’è tutta la coppolinità di certi sangiorgesi. Faccio la traduzione per i non coppoloni. Mario voleva dire: Nicola ha fatto tanto il tipo di sinistra e ora non strilla più contro Ricci e gli altri perché con questa storia del Giro chissà quanti soldi s’è fottuto. Non sapendo il satiro che il comitato tappa di cui faccio parte ricalca l’associazione Velo Club, con cui collaboro da anni, composta da appassionati da sempre di ciclismo come me, pronti a dare una mano gratis et amore dei. E sfido chiunque a dire il contrario.
Il fendente del giovane intellettuale deriva dal fatto di non aver gradito l’articolo che ti ho inviato dove lo invitavo non già ad applaudire alla bravura degli amministratori, ma a comprendere che certe analisi superficiali dei fatti tendono solo ad offrire maggiore visibilità a chi si vorrebbe deridere. Il Giro a San Giorgio – avevo scritto – è un successo dovuto a un gruppo di sportivi appassionati di ciclismo (ed in particolare ad un veterano) che con il Giro sta in rapporto diretto. Per intenderci, il Giro ci sarebbe venuto lo stesso a San Giorgio, a prescindere da chi amministra. E se qualche amministratore enfatizza qualche evento collaterale, non vuol dire che tutto il lavoro è una minchiata. E ho sottolineato come gli imprenditori non ne hanno saputo cogliere il valore, sfruttandone l’occasione, non già per risolvere i problemi in un colpo solo, ma per trarne una spinta a confrontarsi sul destino di questo benedetto paese.
Marietto, sentendosi trattato da stupido (lo dice lui), si è difeso da stupido. Talmente stupido e sciocco da vomitarmi addosso la più infamante delle accuse: quella di essere un venduto. A me. A uno che alle ultime elezioni ha avuto il coraggio di candidarsi contro, mentre altri come lui stavano solo a guardare (da lontano). A uno che ha sempre avuto il coraggio delle sue azioni, anche militando e costruendo a San Giorgio, ai tempi, la Sinistra Giovanile, mentre altri scappavano se gli si chiedeva di impegnarsi in prima persona… e magari ti rispondevano con la più idiota delle frasi: “sono apolitico”.
Il colpo è talmente basso che mi vergogno io per lui, per quanta sciocca cattiveria metta per affondare uno schiaffo a un povero fesso come me, ma senza avere il coraggio di mollare ceffoni (verbali) a chi amministra un potere.