(Sanniopress) – Incontrai Giacomo Lombardi qualche mese fa all’uscita di un supermercato a San Lorenzello. Affettuoso e gentile come sempre, s’informò sulla mia esperienza sindacale all’Assostampa Napoletana, di cui fu a lungo presidente. Nel suo sguardo austero ma sorridente si percepiva un accenno di nostalgia.
Non solo per il lungo periodo trascorso al Mattino (di cui rappresenta un pezzo di storia) e per l’attività sindacale svolta ai massimi livelli ma anche per quella compagna, Gianna, persa alcuni anni fa. Un dolore che, come ricorda oggi Pietro Gargano sulle colonne del quotidiano di via Chiatamone, lo accompagnava inesorabilmente.
Come dimenticare i suoi memorabili blitz estivi a San Lorenzello in occasione della festa del santo patrono, agli inizi del mese di agosto, quando era potente e temuto caporedattore del Mattino: il suo arrivo spazzava via inesorabilmente la quiete di Palazzo Massone e il salotto di casa Lombardi d’Aquino si trasformava in un luogo d’incontro dove affluivano personaggi di primo piano dell’establishment politico, giornalistico ed imprenditoriale regionale.
E lui, sotto lo sguardo attento e vigile della signora Gianna, ascoltava, mediava e proponeva soluzioni appropriate, facendo ricorso alle sue proverbiali battute con marcato accento partenopeo.
Perché Giacomo Lombardi alla mediazione era abituato in virtù del ruolo di uomo macchina che ricopriva al Mattino, preferendo l’organizzazione alla scrittura. La sua stanza a via Chiatamone era una sorta di luogo di mediazione per eccellenza, a cui il busto di Eduardo Scarfoglio (a cui fa riferimento anche Gargano) conferiva una sorta di sacralità. Ne rimasi molto colpito nell’unica volta in cui visitai quella stanza, che per me – aspirante giornalista – era una sorta di tempio della professione.
Come dicevo, Giacomo Lombardi era particolarmente legato alla sua terra d’origine e vi si rifugiava ogniqualvolta i suoi impegni glielo consentivano. E accanto aveva sempre lei, la vulcanica Gianna, che forse avrebbe preferito trascorrere quei rari momenti di vita familiare altrove, a Capri o Sorrento, ma che alla fine assecondava amorevolmente la volontà del marito.
E, quando perse l’adorata compagna, Giacomo Lombardi decise di rifugiarsi definitivamente nel Sannio, dove aveva vissuto l’infanzia e tanti momenti indimenticabili della sua vita. Lì dove ha vissuto anche gli ultimi anni della sua vita e dove è morto. Addio Giacomo, orgoglio di questa terra.