(Via dal vento) – Niente da fare, alla fine anche il centro di Morcone è destinato a soccombere sotto i colpi dell’espansionismo eolico. La commissione Via Campania, ha infatti dato parere positivo alla realizzazione di un parco eolico della potenza di 21 MW per 7 turbine a favore della società milanese Co.Ge.In. – Compagnia Generale Investimenti s.r.l. Eppure nel corso del lungo iter la Commissione campana si era espressa gia più volte in modo negativo contro questo progetto (“l’area di intervento è fortemente caratterizzata dalle attività rurali e zootecniche in particolare l’intervento costeggia il “Regio Tratturo” che rappresenta un patrimonio storico-culturale-ambientale dell’area su cui andrà ad insistere l’impianto eolico de quo. Il predetto “Regio Tratturo” in uno con la“Rete dei Tratturelli” è stato oggetto di valorizzazione turistica, storica, culturale ed ambientale da parte del “P.I.T. Regio Tratturo” e del “P.I.R. Terre dei Tratturi e della Transumanza” finanziati con la Misura 4.24 del POR Campania 2000-2006. Infatti uno degli obiettivi specifici del predetto P.I.R., finalizzato alla valorizzazione delle risorse storiche, culturali ed ambientali, è rappresentato dalla realizzazione della Rete dei Tratturelli che prevede un progetto organico di messa in rete del sistema di Tratturelli che attraversa l’area, creando, mediante adeguati interventi di ripristino e rinaturalizzazione, i collegamenti con il Regio Tratturo. Tale rete sarà realizzata con tecniche che ne rendano possibile la fruizione in chiave turistica e la progettazione degli interventi prevede la creazione di corridoi biologici e di aree “verdi”, nell’ottica della costruzione della Rete Ecologica e del miglioramento del paesaggio rurale. Pertanto, per quanto sopraccennato, l’intervento contrasta con gli
investimenti effettuati con il P.I.R. (finanziati con la Misura 4.24 del POR Campania 2000-2006) per l’attuazione delle strategie integrate di sviluppo rurale”). Ma i continui ricorsi e controdeduzioni dell’azienda interessata hanno portato la Commissione campana a cambiare opinione fino a dare il via libera all’opera seppure riducendo la potenza complessiva dell’impianto rispetto a quanto inizialmente previsto.
In Campania troppe volte lo strapotere dei grandi gruppi energetici e i forti interessi economici collegati alle opere hanno messo in secondo piano l’effettiva tutela del paesaggio e delle popolazioni locali.