(Sanniopress) – Quando proposi agli abitanti del centro storico, intrappolati nella morsa cafona e pericolosa della movida, di dotarsi di vigilantes privati un fesso mi diede del pazzo. A Milano, però, è andata proprio così: gli inquilini di alcuni palazzi a rischio continuo di coinvolgimenti in risse e varie ed eventuali hanno assunto un vigile privato per farsi scortare nelle uscite ed entrate dal portone della propria abitazione. Questione di sicurezza e decenza. Lo so perché Agostino Cumbo ha “postato” – termine orrendo, chiedo scusa, ma tant’è – sulla pagina Fb del Comitato del centro storico di Benevento un articolo che dà la notizia, con dovizia di particolari, che riguarda apparentemente solo Milano. Apparentemente. Nella realtà dei fatti riguarda anche la solita tranquilla Benevento.
Chi abita nel centro storico sa non per sentito dire ma per diretta esperienza del fastidioso e pericoloso disagio che non è facile rincasare nei giorni consacrati a Nostra Signora della Movida Cafona. Sabato, ad esempio, in un orario che oscillava tra le 2 e le 3 del mattino, il cosiddetto Palazzo del Governo – ci metto anche le maiuscole per fare coppia con la Nostra Signora – era alla lettera circondato da autovetture di ogni taglia e risma. Il tappeto di quattro ruote iniziava a Piazza Castello e si spingeva giù per la via che mena al duomo e che pare si chiami Corso Garibaldi. Rientrare a casa, per chi ha dovuto farlo perché la casa quella è e non può inventarsene un’altra, non è stata un’operazione facile perché ha dovuto fare i conti, nell’ordine: a) con le altre auto parcheggiate in ogni dove; b) con i viandanti piscianti che schizzano ovunque (non a caso tra i compiti del vigilante milanese c’è quello di non far ridurre un civile portone in una latrina); c) con una grossa auto impazzita che ostruiva strade e vicoli e non riusciva ad andare né avanti né indietro facendo un casino della madonna e disturbando la veglia delle famiglie. Insomma, è la solita cronaca da sabato del villaggio scemo che abbiamo fatto altre volte. C’è solo una piccolissima cosetta da segnalare.
Mentre la prefettura era circondata, il parcheggio di Piazza Risorgimento era deserto. Delle due l’una: a Piazza Risorgimento o si trasferiscono le auto o la prefettura. Infatti, per risolvere il serio problema del rientro sicuro nella propria civile abitazione – ed è un problema molto serio – basterebbe costringere i frequentatori dei locali notturni a parcheggiare in Piazza Risorgimento. Scrivo “costringere” perché è evidente che se non sono costretti non lo faranno mai. L’utilizzo del parcheggio di Piazza Risorgimento è tutt’altro che un aspetto secondario: portare le auto dal parcheggio abusivo della prefettura – con il permesso della prefettura, chissà cosa farà il nuovo prefetto in arrivo, se si adegua o mette ordine – al regolare parcheggio di Piazza Risorgimento aiuterebbe a ridimensionare non di poco i fenomeno più pericolosi e sgradevoli della movida. Billy Nuzzolillo direbbe che ci vuole soltanto la presenza dello Stato. Soltanto. Oppure non alla lunga anche qui – vedrete – ci saranno i vigili privati per scortare gli abitanti del centro storico che rientrano o escono dalle loro case sotto assedio.