L’EDITORIALE | La politica “inzivata”

di Giancristiano Desiderio

(Sanniopress) – E’ sempre meglio dire le cose come stanno: se ieri Benevento era pulita e oggi è sporca significa che il servizio di nettezza urbana non funziona e non che i beneventani sono diventati sporcaccioni o inzivati come ha detto il presidente dell’Asia.  Questa idea che attribuisce il disservizio non all’azienda municipalizzata e al Comune bensì a utenti, cittadini e famiglie che pagano una alta tassa sui rifiuti sarebbe offensiva se non fosse ridicola. Le responsabilità del governo sono dei governanti e non dei governati. E persino il cittadino maleducato che sporca e lascia la spazzatura dove non deve ha la sua ragion d’essere nel disservizio municipale che non pulisce, non controlla, non multa.

Abbiamo visto in questi giorni il sindaco Pepe e il presidente Lonardo rimboccarsi le maniche e scendere in strada a ripulire. Hanno fatto bene perché dare il buon esempio fa bene a tutti. Tuttavia, affinché la scena non sia una sceneggiata è bene avere le idee chiare: Benevento non è una città sporca ma lo è diventata negli ultimi tempi non per colpa dei beneventani, che se erano puliti ieri sono puliti oggi, ma per colpa di un servizio di nettezza urbana che è mutato negli ultimi anni e non si è riusciti a far passare dal semplice deposito dei sacchetti nei cassonetti ad una raccolta articolata e differenziata. Che cosa stia avvenendo in giunta, in amministrazione e nella maggioranza non lo so. Ciò che so e sapete è che era stato convocato un consiglio comunale speciale proprio sul tema dell’amministrazione dei rifiuti e poi non se ne è fatto più nulla. In giro sento dire che l’azienda va privatizzata secondo lo schema del 51 e 49 per cento e che la poltrona di Lucio Lonardo starebbe per saltare.  Non credo sia un problema di presidenza, anche se Lonardo sono anni che sta in mezzo e potrebbe anche farsi da parte, soprattutto se continua a menar il can per l’aia e la città è sempre più sporca. Il problema non credo sia di Lonardo ma della giunta. Benevento è una piccola città che vorrebbe fare della qualità della vita e della risorsa culturale e ambientale una valida offerta economica ma se continua ad essere sporca andrà a finire che anche il marchio Unesco non servirà a nulla e sarà sporcato. La pulizia della città non è solo un servizio civile primario ma è di fatto diventato un’esigenza vitale da garantire a chi a Benevento viene a trascorrere qualche giorno per visitarla e studiarla. Il direttore dell’Hotel President si è sentito in dovere di ripulire tutta l’area circostante il suo albergo per garantire ad un gruppo nutrito di suoi ospiti e clienti giapponesi pulizia, decoro, benessere. L’iniziativa del President non è da prendere sottogamba, come se fosse solo un gesto estemporaneo di chi avendo la necessità di avere il cortile pulito e sapendo di non poter contare sul servizio comunale decide di fare da sé. A me sembra tutt’altro. Da un lato c’è un Comune che non ce la fa e lo dimostra con i fatti, dall’altro ci sono aziende (oltre che famiglie, si capisce) che hanno la necessità di avere la città pulita. Se vogliamo tenere la città pulita, le due realtà devono incontrarsi.

L’idea del consiglio comunale speciale è da riprendere. Non per fare chiacchiere ma per chiarirsi bene le idee su questo punto: gli inzivados non sono i beneventani e se la politica amministrativa non riesce a garantire il servizio di nettezza urbana significa che ad essere inzivata è la politica. La frittata di Lonardo è completamente da rovesciare se vogliamo capirci qualcosa. Sorvolo sul problema dei conti e dei bilanci, ma è chiaro che l’amministrazione, che vorrebbe privatizzare, non può farlo. I conti non tornano ma bisogna farli tornare mettendo insieme tasse, servizio e operai. Questo non è un problema di Lonardo ma di Pepe. Purtroppo, questa amministrazione arranca: non riesce mai ad arrivare sui fatti un minuto prima che i fatti le cadano addosso. Ma un’amministrazione che insegue i fatti è un’amministrazione che si muove sull’onda delle emergenze. E’ un gran peccato perché le due giunte Pepe hanno avuto, per motivi storici e politici concomitanti, occasioni e possibilità che altre amministrazioni non hanno avuto in sorte.  Ciò che manca da sempre alla squadra dei Pepe boy’s è la capacità di mettere a tema Benevento. In questo anonimato politico e amministrativo era quasi scontato che anche la spazzatura diventasse un problema.