di Enrico Cavallo
(Sanniopress) – Ho incontrato Michelangelo Fetto e Antonio Intorcia, al Mulino Pacifico, ed abbiamo parlato di un po’ di cose. Della Solot, della loro rassegna Obiettivo T, di Città Spettacolo. Ne è venuta fuori una bella chiacchierata, come Michelangelo ed Antonio sanno fare da sempre, con la loro spontaneità ed immediatezza, senza formalismi.
Per me che ho cercato e confezionato questo incontro è anche un modo nuovo di presentare le cose. Quella che vedrete, se proprio ci tenete a vederla (smiles), non è una intervista, non è un talk show, non è una video-recensione (e pure questa è una “specialità” di Sanniopress). Non so neanche io come definirla meglio. Forse è solo una chiacchierata tra amici. Però finirà su Youtube, sul nostro blog, su Facebook, così la si condivide con il web, tanto per gradire. E per fare sempre meglio !
E volutamente non è stato aggiunto altro al video. Avrei potuto infatti trascrivere i passaggi più significativi del testo e trasferirli in un articolo di fattura tradizionale, ma ho preferito lasciar andare tutto come è nel video. E vedrete che tutto è stato improntato alla massima semplicità e spontaneità, e anche le attrezzature usate consistono soltanto in una macchina fotografica che registra anche i video, di quelle che costano circa 100 euro. Niente di più.
Ed anche il video non ha subìto particolari trattamenti o tagli nel montaggio che è stato eseguito con software free disponibili gratuitamente. Ne viene fuori uno spaccato molto originale nella sua confezione, semplice ed efficace allo stesso tempo, nonostante l’impegno di mezzi tecnici di bassissimo costo.
Come a dire che non servono investimenti da capogiro per fare cose di qualità, gradevoli ed ben più che accettabili. Un po’ come fanno, appunto, Michelangelo Fetto ed Antonio Intorcia, due protagonisti di belle pagine di teatro che non hanno mai perso il loro contatto con la città, due che il teatro lo vivono, lo pensano, lo sostengono da sempre.
Rimane solo una considerazione finale, che fa un po’ tristezza. Non c’è stata nessuna richiesta di accredito per assistere alle rappresentazioni di Obiettivo T da parte degli organi di informazione. Nessuna testata ha chiesto di assistere ! Si è visto anche uno special preparato da una televisione e qualche giornalista in sala.
Ma c’erano a titolo personale e comunque sono mancati i fili che univano gli organi di informazione al teatro.
Io, ovviamente, credo ancora che il teatro possa dare qualcosa alla società civile. Finirà forse come dice Michelangelo quando parla dei missionari che andavano a “civilizzare” i popoli “selvaggi”. I selvaggi gradivano molto, tanto che spesso ne mangiavano qualcuno!
Io, speriamo che me la cavo … non mi limito ad andare a teatro, da spettatore comune, ovviamente. Ma voglio sfidare la sorte, e faccio anche parlare quelli che …