(Sanniopress) – Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, viene nella terra di Gomorra e canta nel coro delle ragazze e dei ragazzi delle scuole di Caserta quello che è il loro inno che parla di libertà, legalità, cultura: Radiocamorra. Nella dorata Cappella Palatina della Reggia il ministro non resiste più di tanto a star seduto al suo posto, così quando i ragazzi attaccano a suonare e cantare, l’ingegner Profumo si alza, rilegge il testo della canzone e prende posto nel coro degli alunni del Liceo Manzoni e dell’Istituto comprensivo Ruggiero e canticchia anche lui Radiocamorra perché, come spiegherà poco dopo, “la nuova scuola che dobbiamo creare insieme si deve basare sulla collaborazione e somigliare sempre più a un laboratorio dove alunni e docenti lavorano insieme”. Questa idea di scuola è stato il filo conduttore della visita del ministro che, rispondendo a un ragazzo che gli poneva una domanda sul lavoro di oggi e di domani, ha risposto così: “La scuola è lo strumento per creare il nuovo Paese”.
Della canzone Radiocamorra esiste un Cd realizzato dal Manzoni e dalla Ruggiero: il testo è di Angelica Del Vecchio e la musica di Nicola Dello Stritto, un’insegnate e uno studente, secondo la “collaborazione” a cui ha fatto riferimento Profumo. Il testo, che è cantato secondo lo stile rap da Luigi Sorbo e Antonietta Cestari con gli intervalli del coro, racconta la storia di un’emittente radiofonica della camorra che anche “oggi ha parlato di uno dei tanti morti ammazzato” e così con notizie in musica intimorisce – “tappati le orecchie, chiudi quella bocca, se hai visto qualcosa lo devi scordare, attento ragazzo ti stiamo a guardare, di certo in qualche modo te la farò pagare” – finché non accade l’imprevisto: la radio “cade nelle mani” della scuola e allora da strumento di paura, silenzio e morte diventa scuola di conoscenza e libertà: “Radio camorra oggi ha parlato di uno dei tanti dei loro arrestato. Radio camorra non parla più… Forza ragazzo adesso parla tu”. Dopo aver ascoltato e aver cantato con gli studenti e le studentesse, il ministro li ha personalmente ringraziati per il loro “messaggio di civiltà” e, quasi ripetendo forse anche inconsapevolmente le parole di Giovanni Paolo II li ha invitati a “non aver paura” e affrontare il mondo, “anche se a volte vi dovete allontanare dalla vostra terra: ma non per abbandonarla, piuttosto per fare esperienze nel più largo mondo”.
La giornata particolare di ieri del ministro Profumo è stata all’insegna dell’ “educazione alla legalità” – con il sindaco Del Gaudio ha inaugurato un bene sottratto alla camorra – ma ancor più di una lezione scolastica condotta proprio dagli studenti. Il padrone di casa, in fondo, era lo studente della 4G del corso di lingue del Manzoni, Fabrizio Arnone, che ricopre il ruolo di presidente della Consulta provinciale degli studenti. Carica alla quale è giunto proprio nell’ambito del progetto di educazione alla legalità ispirato dal lavoro della docente di diritto Marisa Mattiello. “Il compito della scuola oggi è pedagogico, culturale, politico insieme – dice la preside Adele Vairo – per noi significa formare l’uomo e il cittadino della società postmoderna. Ciò può avere senso solo se si costruisce educazione su di una conoscenza capace di formare le menti dei giovani in senso critico per smagare errori, illusioni, percezioni false e distanti dalla realtà. La musica è stata in questo percorso il nostro linguaggio globale”.
Davvero una giornata particolare per Francesco Profumo. Sia il provveditore Piscitelli sia il direttore regionale Bouché nei loro interventi avevano sottolineato la particolarità del ruolo della scuola in una terra contrassegnata dalle “forze oscure dell’Antistato”. Il ministro Profumo, ricordando che il governo ha stanziato 900 milioni per l’edilizia scolastica e con la delibera Cipe ne arriveranno altri 550, ha parlato, sempre presente fisicamente in mezzo agli studenti, di una scuola pensata come “centro civico cittadino”. Gli studenti gli hanno rivolto non poche domande: sulla tecnologia, il lavoro, la conoscenza della lingua italiana per gli stranieri. E Profumo ha ricordato che da rettore del Politecnico ebbe una collaborazione con l’allora assessore Luigi Nicolais per un progetto denominato “Nord-Sud”: “Credo che con il governatore Caldoro e il sindaco De Magistris si potrà riprendere quella sperimentazione per fare incontrare le diverse forze culturali e produttive del Paese, anche in un momento in cui c’è stato un impoverimento industriale nazionale, perché l’incontro tra Nord e Sud dell’Italia grazie alla scuola è il modo migliore per festeggiare ancora i 150 anni della nostra Unità nazionale”.
(tratto dal Corriere del Mezzogiorno, pag. 4)