(Sanniopress) – Tenetevi forte, mettevi una mano davanti alla bocca, sbadigliate moderatamente, sto per parlare del Pdl e di Nunzia De Girolamo. Argomento ininfluente ai fini dell’esistenza o almeno del suo miglioramento ma per essere pur bisogna sapere cosa non essere. Habemus papam: Francesco Nitto Palma è il commissario del Pdl. Si chiude l’era Cosentino. Che cosa si apre? Un bar sport. L’ex ministro della Giustizia è persona seria e gli facciamo i nostri auguri perché il compito che ha davanti sarebbe improbo anche per Giove che dalla sua testa partorì Minerva. Può tanto il commissario di color che sanno che il Pdl non è mai stato un partito e mai lo sarà?
Nunzia De Girolamo è il prodotto più estremo del berlusconismo. Diciamo che è l’evoluzione del berlusconismo di terza generazione. Perché la storia del berlusconismo è abbastanza lunga e per capirci qualcosa senza stare a sentire sirene e slogan va divisa almeno in tre fasi. La prima fase è quella della genesi con la vittoria del 27 marzo 1994 che durò molto poco: sette mesi, quindi la rottura con Bossi che mangiò sardine con D’Alema – la famosa Lega come costola della sinistra – e con Buttiglione, il governo del Rospo, le nuove elezioni, la vittoria di Prodi. La seconda fase ebbe inizio con Berlusconi che fece la traversata nel deserto e divenne capo dell’opposizione dimostrando anche di saperla fare. La terza fase e il nuovo patto con la Lega, attraverso Giulio Tremonti, e la nascita del nuovo governo Berlusconi che si presentò agli italiani con quella “rivoluzione liberale” e quel “miracolo italiano” di cui si disse nel 1994, dopo la bufera di Tangentopoli, e che ricomparve nel 2001. Si fece la “rivoluzione”? Lasciamo perdere – ma non si può addossare tutto sulle spalle di Berlusconi -: oggi abbiamo il governo Monti che non a caso fa quanto non si è fatto, a destra e a sinistra, per venti anni. Con la fine del governo della Casa delle libertà inizia l’ultima stagione del berlusconismo in cui spuntano fiori delle ministre e delle deputate. Nunzia De Girolamo è legata a Berlusconi da un sentimento di grande stima e fiducia, quasi come se fosse un padre, senz’altro un padre politico lo è stato. Tuttavia, se vuole crescere politicamente Nunzia deve imparare a uccidere il padre. Altrimenti non diventerà mai grande e resterà sempre la “giovane Nunzia De Girolamo”, combattiva, pugnace, telegenica ma pur sempre la “giovane Nunzia De Girolamo” nota più per quel bigliettino parlamentare scambiato con il presidente del Consiglio nel primo giorno di scuola della legislatura che per le sue idee e la sua azione politica.
Si prenda proprio il caso della scelta di Nitto Palma come commissario del Pdl in Campania. Che cosa ha detto Nunzia? Più o meno questo: “E’ una scelta saggia del presidente Berlusconi che ancora una volta ha dimostrato di essere avanti a tutti gli altri”. Berlusconi agli occhi della De Girolamo è addirittura saggio. Ma, perdiana, sarà anche saggio, ma se vuoi diventare saggio anche tu non è il caso di cominciare a sbagliare in proprio piuttosto che prendere in prestito la saggezza altrui? Oddio, di errori se ne sono fatti a vagonate. Anche e soprattutto qui a Benevento, dove non si è mai vinta una elezione (perché è chiaro che l’elezione del Colasannio è da annoverarsi tra le sconfitte, non tra le vittorie). Ma una cosa è fare errori e altra cosa è prendere atto che sono errori. Ora, signori, proprio questo è l’aspetto più involuto dell’ultima evoluzione del berlusconismo: non prendere atto delle dure repliche della storia e della realtà. Il partito di Berlusconi a Benevento, per chi ha memoria e conosce un po’ di storia e di fatti, è stato sempre un partito senza politica che se non avesse avuto la ventura di prendere un posto in quello che fu il Polo di Viespoli che governò per due mandati la città sarebbe stato regolarmente all’opposizione perché la “gioiosa macchinetta da guerra” della sinistra sannita, unita con le truppe mastellate, avrebbe fatto il bello e il cattivo tempo, come di fatto accade da dieci e più anni a questa parte. Quindi, per quanto riguarda Benevento e dintorni, il commissariamento del Pdl si traduce in questo: Nunzia De Girolamo diventerà finalmente grandicella o resterà sempre la giovane deputata berlusconiana? Si avrà un partito con una politica per un governo della città o si avranno sempre e solo cantilene, slogan, giaculatorie buone per atto vagliare ora quello ora quell’altro ma del tutto ininfluenti ai fini della crescita della vita associata o civile? Siete saggi, già sapete la risposta.