(Sanniopress) – E’ mai possibile assumere a tempo indeterminato un dirigente il cui costo annuo è di circa 110mila euro proprio nel momento in cui la Provincia di Benevento, al pari delle altre, sta per essere clamorosamente ridimensionata e le sue funzioni trasferite ai Comuni o alle Regioni? A chiederselo è la Cgil sannita che, in una nota diffusa alla stampa, denuncia anche che non ci sarebbero neanche le condizioni normative per poterlo fare.
Secondo la Cgil, infatti, “relativamente alla costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, siano essi dirigenti o non, la normativa vigente consente nuove assunzioni nel limite del 20% della spesa del personale cessato nell’anno precedente. Per quel che ci risulta la spesa del personale a tempo indeterminato cessato nel 2011, ammonta a circa 350mila euro, per cui il 20% della stessa è pari a circa 70mila euro. Tale somma non consente l’assunzione di dirigenti a tempo indeterminato in quanto la somma necessaria è di gran lunga superiore (circa € 110.000,00).
Tra l’altro – chiarisce la nota sindacale – anche se ciò fosse possibile, non si capisce la volontà dell’Amministrazione di coprire un posto di dirigente a tempo indeterminato, quando l’art. 23 della legge 214 del 2011 (decreto Salva Italia) di fatto svuota di quasi tutte le competenze le Province lasciando alle stesse esclusivamente le funzioni di indirizzo e di coordinamento delle attività dei Comuni nelle materie e nei limiti indicati con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze” e trasferisce “ai Comuni, entro il 31 dicembre 2012, le funzioni conferite dalla normativa vigente alle Province, salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, le stesse siano acquisite dalle Regioni, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza”.