(Sanniopress) – Arrestato per bancarotta fraudolenta e reati fiscali Tonino Perna, imprenditore della moda a capo della It Holding. A Tonino Perna nel 2000 l’Università del Sannio conferì la laurea honoris causa per i suoi successi d’impresa e per le sue strategie al contempo nazionali e internazionali, globali e ben radicate sul territorio molisano. Fu quella la prima laurea ad honorem che il giovane ateneo sannita conferiva. Oggi, purtroppo, l’impresa pluridecennale di Perna si è bruscamente fermata e il suo ideatore e primo lavoratore è stato arrestato. Qui di seguito riportiamo quanto ha scritto il sito del Sole 24 Ore.
La Guardia di Finanza di Isernia, su mandato di un provvedimento cautelare emesso dal Gip, ha messo agli arresti l’imprenditore che è stato al vertice del gruppo societario operante nel settore tessile che produceva capi di abbigliamento per i marchi più famosi del Made in Italy: Gianfranco Ferrè, Malo, Romeo Gigli, Just Cavalli, Dolce e Gabbana ed altre. Perna è accusato di aver procurato un danno patrimoniale per il gruppo aziendale stimato in oltre 61 milioni di euro.
Il Gip Roberta D’Onofrio ha anche disposto tre misure di interdizione dell’esercizio della professione nei confronti di tre ex amministratori delle società del gruppo It Holding: il commercialista Simone Feig, l’avvocato Antonio di Pasquale e Maurizio Negro, indagati per i medesimi reati contestati a Perna. In tutto nel registro degli indagati figurano venti nomi. A Perna sono contestati numerose condotte distrattive che avrebbero progressivamente portato al depauperamento del gruppo It Holding portandolo al fallimento. Da gennaio 2009 il gruppo si trova in amministrazione controllata.
La Guardia di Finanza stamattina ha anche sequestrato vari beni appartenenti a Perna: tre immobili a Capri, una casa in pieno centro a Roma, in via dei Greci 34, un’altra villa a Porto Cervo, in Sardegna, uno yacht e conti correnti per centinaia di migliaia di euro.
Come si è arrivati alla bancarotta
I Pm nel loro dossier scrivono come alla fine degli anni ’90 il gruppo, con la quotazione in Borsa, avesse raccolto circa 212 miliardi di vecchie lire. Patrimonio dissipato, tra il 2000 e il 2008, attraverso una serie di cessioni infragruppo in perdita, operazioni fittizie, condotte distrattive aventi come unico beneficiario lo stesso Perna. E’ il caso dell’affitto di una sontuosa villa a Capri, della società Proprietà del Fortino, riconducibile secondo gli inquirenti allo stesso ex numero uno di It Holding. Centinaia di migliaia di euro di canone pagati, ufficialmente, per un immobile destinato a ospitare le sfilate di alta moda legate all’attività del gruppo It Holding, ma che in realtà, sarebbe stata utilizzata a esclusivo beneficio di Perna. Tra le società utilizzate per portare a termine tali operazioni c’é la lussemburghese PA Investment, attualmente in amministrazione controllata. La società sarebbe stata utilizzata da Perna per il Progetto Marina Piccola, l’acquisto, sempre a Capri, per 4 miliardi di lire di un hotel finito all’asta giudiziaria. L’operazione si sarebbe conclusa con una perdita di 2,5 milioni di euro, a causa della rinuncia della società a un credito di pari importo, sempre in favore di Perna.
I Pm contestano a Perna di essersi fatto aumentare, quando lo stato di crisi finanziaria del gruppo It Holding era già divenuto palese, lo stipendio a lui destinato in qualità di presidente del cda da 500mila euro e 1,4 milioni. Tra le contestazioni figurano anche consulenze fittizie per centinaia di migliaia di euro affidate a società che in realtà non hanno mai prestato al gruppo di Perna alcuna prestazione. E’ il caso della società Paro srl, destinataria di un compenso di 350mila euro per consulenze. Tra i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza nel corso dell’operazione che ha portato in carcere Perna c’é anche lo yacht Blue Way dell’imprenditore. La contestazione di fatturazione di operazioni inesistenti si riferisce a una transazione a Hong Kong.