(Sanniopress) – Non c’è alcun dubbio sul fatto che il presepe di Dalisi, il presepe “volante”, il presepe “più bello del mondo”, nonchè quello meno attrattivo del mondo, e come altro lo volete chiamare lo chiamerete, vada smontato e messo via il più presto possibile non solo e non tanto perchè le feste di Natale sono ufficialmente terminate. In altri posti, dove il Natale viene addobbato come si deve, ci si può permettere il lusso di lasciare gli addobbi anche fino a fine gennaio, quando la Befana si è già portata via da tempo non solo tutte le feste ma anche le energie ricaricate tra tombole e panettoni. In questi rari posti, gli addobbi sono belli ed efficaci da un punto di vista turistico-commerciale a tal punto da non essere di troppo quando è trascorso un mese dal Natale. A Benevento il presepe acquistato quest’anno dal Comune col contributo della Camera di Commercio è stato “di troppo” persino la sera del 24 dicembre.
Il problema però, ora che le feste natalizie sono finite, è capire che fine debba fare questo presepe, in teoria destinato ad abbellire il Natale nostrano anche l’anno prossimo (profezie apocalittiche permettendo). Non manca chi (tra gli altri, il nostro Giancristiano Desiderio), pur essendosi espresso negativamente sulla scelta dell’assessore Del Vecchio di affidare l’atmosfera natalizia della città al tanto discusso presepe, oggi sostiene che l’opera andrebbe comunque conservata e riutilizzata il prossimo anno visto che è stata sostenuta una spesa. Abbandonare l’idea del presepe e il presepe stesso per il Natale 2012 comporterebbe di aver sprecato soldi delle casse comunali.
Ma lo spreco di denaro pubblico, che purtroppo in Italia è reato solo in determinate e ristrettissime ipotesi, è forse già tale quando viene fatta una scelta aberrante, controproducente, inefficace, sbagliata. E la scelta del presepe beneventano di quest’anno è stata senz’altro sbagliata per una serie di ragioni: ritardo nei tempi, caratteristiche poco “natalizie” del presepe così detto “volante”, e intoppi vari tra cui la caduta delle lamiere appese lungo il Corso Garibaldi e i continui interventi strutturali al presepe proseguiti persino dopo Capodanno.
Sarebbe quindi un errore pensare che, conservando il presepe da qualche parte in attesa di utilizzarlo anche il prossimo Natale, si darebbe un senso alla spesa di 135mila euro, di cui 75mila dalle casse comunali, fatta per le opere di Dalisi (lamiere cadenti comprese). E sarebbe un doppio errore, a proposito di spreco di soldi, dimenticare quanto il Comune di Benevento ha recentemente sprecato per opere ben più importanti e durature. Si va dal milione e 670mila euro dell’asse interquartiere Via Avellino-Stadio che non sarà completato, ai 2,2 milioni di euro del Parco Cellarulo che è praticamente inutilizzabile da novembre 2010. Ma pure i 2 miliardi di vecchie lire spesi all’epoca (amministrazione D’Alessandro) per il lungosabato Boulevard, con annesso auditorium all’aperto e parco verde mai inaugurati, bastano da soli a far sembrare quei 75mila euro una spesuccia ordinaria. Se sono state sprecate simili cifre, probabilmente non è un male abbandonare il presepe di Dalisi e pensare a qualcosa di diverso (e più natalizio) per il Natale 2012. Anche a costo di spendere altri soldi. Ne va dell’attrattività della nostra città.
Ma probabilmente ai beneventani, quelli che si fanno andar bene tutto e il contrario di tutto pur di stare in pace e non essere costretti a mettersi in prima linea per una qualsivoglia battaglia di civiltà, andrà bene pure se il presepe tanto discusso tornerà a rabbuiare le notti natalizie tra undici mesi. Questi addobbi di lamiera, infatti, i beneventani purosangue se li sono meritati tutti, per la loro immancabile superficialità e per lo spirito anti-cives che li ha portati, anche questo Natale, all’incapacità di porsi delle semplicissime domande e di darsi delle semplicissime risposte. Se in una democrazia il popolo elegge i rappresentanti che merita, le scelte, giuste o sbagliate che siano, di quei rappresentanti sono quelle che il popolo merita. Perchè se non le merita, è il popolo stesso a protestare, criticare, contestare quelle scelte e pretendere qualcosa di diverso. Allora, o i beneventani non sono un vero popolo, oppure condividono in pieno le scelte fatte dall’amministrazione comunale in tema di “strategia turistica natalizia”. Ma in entrambi i casi, quelle scelte i beneventani se le meritano tutte.
Fortuna nostra che quello trascorso è stato l’ultimo Natale beneventano e quello che verrà sarà finalmente il primo Natale beneventese. Presepe o meno, le cose stanno per cambiare. Come cantava un grande cantautore straniero decenni fa…