(Sanniopress) – Le polemiche roventi di questi giorni sugli addobbi natalizi pongono ancora una volta l’accento sulla necessità, per una città capoluogo, di dotarsi, secondo uno vecchio studio della Bocconi, di un urbanista condotto, una professionalità individuata tra esperti che, per un ventennio, pur nel susseguirsi delle varie amministrazioni che nell’alternanza democratica possono essere anche di diversa estrazione politica, si occupi degli indirizzi urbanistici della città dando una soluzione di continuità che non tenga conto delle momentanee “paturnie” della professionalità di turno”.
Personalmente mi sento di condividere appieno le finalità del progetto dell’Assessorato alla Cultura, e in particolare dell’assessore Del Vecchio, che quanto meno sta percorrendo una strada alternativa e innovativa, e quindi con tutti i rischi annessi e connessi, per uscire dalle obsolete luminarie solite su pali che fanno tanto sagra paesana e poco si addicono per una realtà che è ormai in pianta stabile nell’orbita dell’Unesco. Sarà la voglia dantesca di seguire “virtute e conoscenza”, ma sono curioso di vedere completato il progetto e poi potrò esprimere il mio personale giudizio sulla piena riuscita o meno dell’iniziativa.
Non condivido, quindi, questo sciacallaggio politico per un incidente di percorso da addebitare proprio all’innovazione e comunque imputabile al realizzatore tecnico dell’opera e non certo all’organo politico. Se come medico prescrivo un determinato intervento chirurgico per il bene del paziente non sono certo responsabile dell’eventuale imperizia dell’operatore.
In Sicilia si usa un detto “vidimmo, facenne” nel senso vediamo e poi ci esprimiamo mano a mano e, comunque, continuo ad avere fiducia in Raffaele che in questi anni veramente ha contribuito ad operare tante svolte culturali, e non penso solo all’Unesco, che finalmente si sono verificate in città uscendo dalla palude di tanti stereotipi obsoleti che ci hanno nel passato incancreniti e incretiniti fino al preoccupante rifiuto ad ogni idea innovativa.