(Sanniopress) – Il Tribunale di Benevento ha assolto Maurizio Zamparini ed altri 4 imputati di vari reati connessi alla costruzione dell’Ipermercato “ I Sanniti” perché “il fatto non sussiste”. Non è ancora nota la sentenza ma questa decisione appare davvero sorprendente.
I fatti che adesso non “sussistono” erano stati riscontrati con una indagine avviata ad aprile 2003 e durata fino ad ottobre del 2006 dalla dott.ssa Giovanna Pacifico all’epoca Sostituto Procuratore della Repubblica. Poi a marzo 2008 il Giudice per l’Udienza Preliminare, dott.ssa Marilisa Rinaldi rinviava a giudizio Maurizio Zamparini proprietario dell’ipermercato; Paolo D’Arco, amministratore della Società Reti e Sviluppo che aveva procurato le autorizzazioni edilizie; Rosa De Santis, progettista del Centro Commerciale; Francesco Cassano, dirigente del settore Urbanistica e Pietro Ciardiello, amministratore del consorzio delle ditte costruttrici, per diversi reati tra i quali abusi edilizi, lottizzazione edilizia, falso ed abuso d’ufficio.
Le contestazioni che riguardavano anche le autorizzazioni rilasciate dal Comune tra polemiche infuocate e gli atti notarili che hanno permesso di far lievitare di 100 (cento volte) in sei mesi il valore dei terreni, sono state suffragate anche da perizie di autorevoli professionisti. Anche loro hanno preso un abbaglio? Hanno clamorosamente sbagliato tutti coloro che hanno denunciato con dovizia di particolari, gli agenti di polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini, i due pubblici ministeri che si sono occupati delle indagini e del processo e il GUP che ha firmato il rinvio a giudizio?
Leggeremo le motivazioni della sentenza per renderci conto di questa clamorosa decisione del Tribunale che capita in un momento assai particolare perché proprio in questi giorni si discute, innanzi al Giudice per l’Udienza Preliminare, la seconda richiesta di rinvio a giudizio per Zamparini, tecnici pubblici e privati, politici, amministratori e funzionari comunali, per altri gravi reati tra i quali la corruzione e la truffa che hanno procurato un danno di almeno sei milioni di euro alla collettività.
L’imprenditore friulano è sicuro di uscire indenne già alla prima udienza al punto da promuovere proprio in questi giorni la nascita di un partito nazionale a difesa dei cittadini e della legalità. Come lui si mostrano convinti di essere scagionati dal GUP anche Clemente Mastella ed altri indagati che hanno chiesto di essere ascoltati in udienza preliminare, per dimostrare subito la infondatezza delle nuove accuse del Pubblico Ministero, Antonio Clemente. Se anche in questo caso si dovesse scoprire che le tesi accusatorie della Procura della Repubblica sono inconsistenti o sbagliate, allora vuol dire che il sistema giudiziario a Benevento funziona solo per condannare i mariuoli di coperchietti.
* presidente Altrabenevento