(Sanniopress) – Scusate, ma io non ci sto a buttare la croce addosso solo all’anonima disservizi dell’amministrazione comunale. Prendete la questione del Natale al buio che ci aspetta. Voi davvero pensate che la responsabilità sia solo e soltanto dell’amministrazione Pepe? Io credo di no. Credo, ad esempio, che illuminare come Dio, Gesù, Giuseppe e Maria comandano il corso Garibaldi sia più un dovere – e un interesse – dei commercianti che un compito specifico degli assessori. I negozianti di Benevento non possono pensare che il canto alfonsiano “Tu scendi dalle stelle” vada preso alla lettera e tutto debba scendere dal cielo, comprese lampadine, luminarie, addobbi e palle natalizie. Soprattutto non possono pensare che lo dobbiamo credere noi perché noi non crediamo alle balle, neanche se sono balle di Natale. La prova è data dai carabinieri. Sono gli unici che in questa città senza chiedere niente a nessuno si sono addobbati il loro albero di Natale. I commercianti prendano il buon esempio, facciano come avrebbero dovuto fare già da tempo una bella colletta e accendano le luci sul corso e sui beneventani che nonostante la crisi, l’Ici e Nostra Signora dell’Aliquota si preparano a portare loro un bel po’ di auguri e di soldini.
L’amministrazione Pepe d’intesa con la Camera di Commercio sotto la direzione di Gennarino Masiello hanno scelto di investire la bellezza di 120 mila euro in un’opera di Riccardo Dalisi che al momento ancora non c’è ma ci assicurano che entro la fine dell’anno sarà al suo posto in Piazza Castello. E’ una scelta discutibile, a cominciare dai soldi e dai tempi, ma è una scelta. I commercianti invece non scelgono, sono lì ad attendere non si sa che cosa. Ma il tempo delle attese bisogna darlo per chiuso. Appartengono a un’altra epoca. Possibile che ancora non lo si sia capito? Una volta saputo che l’amministrazione comunale puntava sull’opera di Dalisi e non sulle tradizionali luminarie, i commercianti avrebbero dovuto rilanciare: “L’opera dell’architetto e designer ci va bene ma non basta: vorrà dire che noi aggiungeremo all’opera di Dalisi un percorso di luci e di addobbi sul corso per rendere il Natale di Benevento speciale, caldo, luminoso”. Insomma, dovevano dire con Peppino Ungaretti: “M’illumino d’immenso”. Invece, qui a Natale, se qualcuno non fa una colletta e mette due lampadine, sarà buio a mezzanotte, per parafrasare Koesteler.
Non c’è dubbio: Benevento ha un problema con la luce. Va bene che gli uomini, secondo Giovanni, preferirono le tenebre alla luce, ma qui si esagera. Non è un caso che nell’indagine di marketing su Città Spettacolo svolta dall’università del Sannio è emerso quanto già si sapeva: lo “spettatore medio” si lamenta dell’accoglienza, della ristorazione, del commercio. Città Spettacolo in sé più o meno funziona, qualcosa va aggiustata, occorre lavorare sui tempi ma nel complesso la parte dello spettacolo c’è. Ciò che non c’è è il sistema economico di supporto. Così è per il Natale: la festa c’è, ciò che manca sono i commercianti e imprenditori illuminati. Sono ancora al buio. Ma è tempo che anche a loro si accenda la lampadina. La cura di corso Garibaldi è più affare loro che del comune. Quella è casa loro, lì lavorano e quella strada è il loro primo biglietto da visita. L’amministrazione – quella D’Alessandro, non questa Pepe, ma è un particolare che non conta, ciò che conta è la continuità dell’istituzione e le scelte condivise – l’amministrazione il corso lo ha reso percorribile a piedi, come è giusto che sia e come accade nelle città più grandi e importanti: Napoli, Roma, Firenze, Milano. Ma l’amministrazione comunale non può e non deve fare tutto: ci sono doveri, libertà, compiti che sono propri della cittadina e dei suoi abitanti e protagonisti che la vivono e interpretano. I commercianti sono uno di questi protagonisti. E’ giusto che facciano la loro parte per la città e per se stessi. Il tempo non è tanto ma ce la potete fare. Nessuno vi chiede la stella cometa. Qualche tappeto rosso, un paio di alberelli, e soprattutto le luci. Illuminatevi. Uscite dall’ombra. Fate finta che sia Natale e fate gli auguri a Benevento, ai beneventani e ai loro acquisti (a me no, non pretendo tanto).
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