(Sanniopress) – Non per sparare sulla Croce Rossa, ma il ciclone che ha travolto quella di Benevento rischia di ripercuotersi su chi nella Croce Rossa riponeva e ripone davvero fiducia e di mettere a dura prova tutto il lavoro di volontariato di chi ci butta seriamente lacrime, sudore e sangue. Ciro Fiorenza e Antonio Panella, rispettivamente ex responsabile amministrativo ed attuale responsabile amministrativo, sono stati accusati di aver falsificato alcune gare d’appalto di affidamento dei servizi sanitari per farle aggiudicare a due cooperative compiacenti. Reato già di per sé lontano dalla correttezza mille miglia. Esce ancora di più fuoristrada, poi, venire a sapere che di una di quelle cooperative favorite sono titolari le loro mogli. La cooperativa in questione è “Insieme con voi”, nata nel 2009. Fiorenza e Panella dovranno discolparsi dal reato di turbativa d’asta e falso, relativamente alle gare d’appalto. Ma un sconfortante dato è certo: alcune gare incriminate sono state vinte dalla cooperativa delle mogli. E già questo basta e avanza per mandare l’etica a farsi benedire, visto che almeno una cooperativa trionfatrice giocava in casa in quanto i controllori erano, diciamo così, di famiglia. Sono cinque in totale le gare finite nel mirino: quattro riguardavano l’affidamento dei servizi sanitari di medici specialisti in anestesia e rianimazione e del servizio di conduzione in città delle ambulanze del 118 dell’ospedale Rummo, mente la quinta l’affidamento dei servizi sanitari di medici specialisti in anestesia, rianimazione e di formazione in materia di pratiche rianimatorie nell’ambito del servizio in regime convenzionale con la Fondazione Maugeri di Telese Terme. “Oltre le mura” e “Il Velo di Maya” sarebbero le altre due cooperative favorite illecitamente secondo la Procura. Valore complessivo delle gare truccate: circa 2 milioni di euro.
Gli inquirenti sono convinti che le gare sarebbero state turbate perchè i due funzionari della Croce Rossa avrebbero fatto risultare, contraffacendo i documenti, di aver invitato, oltre a quelle aggiudicatarie, anche altre cooperative concorrenti.
ETICA ALLE ORTICHE
Se è vero che, dal punto di vista processuale, si è colpevoli solo al termine del terzo grado di giudizio, e quindi tutti gli imputati di reati sono innocenti fino a prova contraria (ed è un compito che spetterà alla magistratura doverlo provarlo al di là di ogni ragionevole dubbio), dal punto di vista etico i valori sono stati calpestati, i principi strapazzati. L’etica è stata gettata alle ortiche perchè su quella cooperativa di proprietà delle mogli degli accusati piove il dubbio di essere stata favorita dagli stessi, contemporaneamente mariti e arbitri. Ha intuito che c’era del marcio nel cesto di mele il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana Rocca e, dopo un’ispezione di verifica, ha segnalato le presunte irregolarità agli organismi competenti, affinché la potessero accertare e perseguire. Sta proprio a chi crede e persegue la legalità e l’onestà mettere in pratica questi valori non solo rispettando la legge, ma anche impegnandosi in prima linea per farli rispettare, dando l’esempio e provando a togliere quelle mele marce. Chi ha le prove che un certo sistema puzza di corruzione, deve comunicare la notizia a chi di dovere.
Questa storia c’ha insegnato ancora una volta che, spesso, quello di certi personaggi che operano nel mondo della solidarietà e dell’assistenza anche se, a chiacchiere, è amore, di certo non sempre si vede con i fatti. Il fetore, invece, quello, dopo un po’, si sente benissimo. Anzi, forse un po’ d’amore c’è, quello per la propria casa. E poi dicono che non ci sono più i valori di una volta. Al rigoroso grido di “Tengo famiglia!”.
(tratto da SannioWeek)
E come mail il Commissario Provinciale non si è accorta di nulla ? E’ ora che vada a casa