(Sanniopress) – Mi addolora che anche il prof. Mario Monti si sia lasciato travolgere dalla più becera demagogia e si sia assunto la responsabilità di cancellare una struttura fondamentale e portante dell’assetto costituzione dello Stato e dell’esercizio dei poteri democratici di autogoverno quale è la Provincia.
E questo per un risparmio di denaro pubblico che è di una entità talmente esigua da apparire ridicola rispetto ai costi esorbitanti di tanta mala amministrazione pubblica e di casta.
A me pare poi che la tanto sbandierata e ferma lotta agli sprechi di denaro pubblico annunciata dallo stesso Governo Monti non sia stata nemmeno abbozzata nei confronti dei centri di spesa delle strutture centrali dello Stato e dagli Organismi regionali, nonché dalla profluvie di Authority, enti intermedi e Società etc. che governano non si sa bene cosa e che sono il vero “buco nero” delle finanze pubbliche.
D’altra parte, da tempo, in questa acuta crisi economica e sociale, proprio mentre le categorie deboli e i lavoratori senza più salario vengono a chiedere la Provincia risposte chiare e precise, noi stiamo assistendo a tagli brutali di trasferimenti di risorse finanziarie che hanno di fatto già “cancellato” le Province, consegnandole ad una condizione di impotenza perenne che le mette in grado solo di subire attacchi ed insulti da parte di chi vede diradarsi la manutenzione ordinaria delle scuole e delle strade e non può che incolpare chi colpevole non è.
In questa medesima linea di pura e semplice soppressione si colloca ora il Governo Monti. La lettura della Manovra e dei commi dall’art. 11 al 20 dell’art. 23 lascia davvero esterrefatti. E’ quasi impossibile capire in che modo possano ristrutturasi le funzioni pubbliche esercitate dalle Province: speravo almeno che qualcuno del Governo si fosse posto il problema di capire come e da chi verranno amministrate le numerose deleghe che erano state assegnate alle Province, non ultima quella concernente la gestione del ciclo dei rifiuti. Invece, debbo constatare che questi “tecnici” al Governo si sono lasciati andare alla costruzione di norme sconclusionate, superficiali e paradossali. Colpisce particolarmente l’arroganza con la quale questi “tecnici” hanno voluto cancellare organi democraticamente eletti con un voto libero dai cittadini, calpestandolo ed umiliandolo.
E’ un atto antidemocratico e lo è al punto che mi chiedo se non ci troviamo di fronte ad un attacco alla democrazia piuttosto che alla burocrazia.
Quello che posso augurarmi è che ci sia un ripensamento o un rinsavimento in sede parlamentare perché altrimenti il danno al nostro assetto istituzionale e democratico sarà irreversibile.
* presidente della Provincia di Benevento