(Sanniopress) – Il 9 dicembre l’Eurogruppo discuterà la riforma dei trattati, intanto la pressione sui debiti dell’Eurozona rimane alta, gli attacchi speculativi verso le banche europee (e verso gli stati) non cessano e neanche i nuovi governi in Italia, Grecia e Spagna sono riusciti a rasserenare lo scenario: gli spread restano elevati e le piazze borsistiche continuano ad essere “nervose” e in altalena.
In effetti considerando i comportamenti più in generale dello speculatore o in particolare di chi ha per mestiere il “fare soldi” si sa che normalmente se ne infischia dei “piagnistei” , delle lamentele o delle proteste delle classi deboli o anche delle belle parole dette da “brave” persone (alias i politici di turno), se intravede un rischio (legato all’economia di un determinato paese) e il perdurare dell’incertezza, liquida le posizioni e orienta i proventi verso spiagge più tranquille.
E’ la crisi che pur essendo un fenomeno internazionale, in Europa sta decidendo le sorti dell’euro e quindi onde evitare conseguenze nefaste dovute alla (da qualcuno già annunciata), morte della moneta unica, bisogna trovare una soluzione in tempi rapidi che sia un valido compromesso tra vita dell’euro e stabilità economica della zona euro; c’è chi auspica una uscita della Grecia dall’unione monetaria (e a seguire di altri stati ) chi pensa che l’unica salvezza sia una unione anche di tipo politico e fiscale e chi invece pensa che l’emissione di titoli di debito europei sia un’ottima strada per allentare la morsa dei debiti di ogni singolo stato.
E’ quest’ultima una delle soluzioni che riscuote diffuso consenso, Barroso in questi giorni si è detto molto favorevole a riguardo. La Commissione europea ha al vaglio tre opzioni nell’emissione di titoli obbligazionari europei (i cosiddetti Eurobond): emetterli in sostituzione totale dei titoli nazionali, in sostituzione parziale o in sostituzione parziale che preveda un accollo pro-quota delle garanzie (in parte congiunta in parte a carico dei singoli stati).
La Bank of Japan lo scorso ottobre ha espresso, nei verbali del proprio consiglio, forti perplessità sulle misure e i provvedimenti (mi verrebbe da dire: quali?!) messi in atto fino ad ora dall’Europa e lo stesso consiglio, non esclude che il persistente stress a cui sono sottoposti i mercati finanziari a causa dell’incertezza che ne consegue non possa sfociare in uno shock economico finanziario di una certa portata …..e sebbene la probabilità di questo rischio sia (da loro stessi) stimata come bassa, il meeting ha optato comunque per un allentamento della politica monetaria onde evitare “impatti imprevisti” all’economia giapponese.
La cancelliera tedesca Merkel ha ribadito nuovamente il suo no, ai titoli di debito europei, i mercati hanno reagito prontamente tornando ancora in terreno negativo, è evidente che gli operatori non comprendano questa “ostinazione” tedesca proprio nei giorni in cui anche i bund (titoli di stato tedeschi) non hanno riscosso tanto successo, con aste a dir poco deludenti; saranno pure i “primi della classe” ma da soli con la crisi dell’economia che è globale non vanno da nessuna parte………..