(Sanniopress) – A Nik Formichella, dopo la fine del governo Berlusconi, è caduta sulla testa un’altra tegola: il pignoramento di un quinto dello stipendio da parlamentare. E’ una bella sommetta: 140 mila euro tondi tondi che Nik dovrà versare alla società 2B Team. Questa volta, però, non me la sento di infierire e, anzi, è mio dovere difendere il giovane deputato di Solopaca perché è proprio vero quanto scrive, sia pure ironicamente, Dino Martirano del Corriere della Sera: “Si è immolato per il partito”. La storia credo di conoscerla abbastanza bene.
Prima di tutto, la somma. La società di servizi ha lavorato per il Circolo Giovani del Buongoverno di Roma ma non ha visto l’ombra di un centesimo. Nicola Formichella era il legale rappresentante dei circoli ideati da Marcello Dell’Utri e ora a Nik viene servito il salato conto. Il circolo romano dei giovani berlusconiani funzionava molto bene: serate, libri, convegni, dibattiti. Ogni settimana, a cavallo tra il 2004 e il 2008, il circolo organizzava incontri per discutere e confrontarsi e quasi sempre si concludeva con una buona ristorazione. Pur invitato – mi giungevano puntualmente gli sms con luogo, orario e ospite: a volte un autore, più spesso un deputato – non vi ho mai preso parte ma non per snobismo, più che altro per pigrizia e impegni di lavoro. Nik faceva un po’ tutto: ideazione e organizzazione. Perché Nik è un ottimo organizzatore culturale e il senatore Dell’Utri, che ha un debole per Alessandro Manzoni, Socrate e gli antichi stoici, oltre che per il libro raro e i diari segreti di Mussolini, ci vide benissimo quando gli propose di diventare il suo più stretto collaboratore. Il suo discepolato è stato ben ricompensato: caduto il governo Prodi, il giovane liberale di Solopaca trovò un posto in lista. Il resto lo fecero la fortuna e il “vento berlusconiano”: pur essendo agli ultimi posti della lista, Nicola Formichella fu eletto perché il berlusconismo nella sua fase finale riuscì addirittura a eleggere la più grande maggioranza di sempre della storia repubblicana. Ma quel posto, però, Nicola Formichella se l’era guadagnato con la forza delle idee e con una lotta politica che – gli va riconosciuto senza ironia – ha saputo condurre con dignità e a testa alta accanto a uno dei politici, a torto o a ragione, più discussi.
Un po’ tutti, non solo il senatore Dell’Utri, hanno beneficiato del lavoro giornalistico e culturale svolto da Nik Formichella: anzi, gli stessi deputati e deputate del partito si sono giovati delle capacità organizzative e ideative del “legale rappresentante” dei Circoli del Buongoverno. Insomma, quel giovane di Solopaca ha lavorato per il partito di Berlusconi e ora un decreto ingiuntivo esecutivo gli intima di pagare 140mila euro mentre a pagare dovrebbe essere proprio il partito che non c’è più perché nel frattempo è subentrato il Pdl. E infatti nella vicenda è entrato anche il capogruppo alla Camera del Pdl, vale a dire Fabrizio Cicchitto, che sembra si sia fatto garante della custodia dei soldi pignorati mensilmente a Nik: 3.690 euro. Al momento i debiti non sono ancora onorati – Formichella risulta nulla tenente -, ma i soldi sono custoditi alla Camera dal gruppo del Pdl. Nik paga per tutti, mentre tutti dovrebbero pagargli i debiti del partito. O sono tutti nulla tenenti?