(Sanniopress) – Quando cominciano le prime piogge e diverse zone d’Italia si allagano, si assiste al piagnisteo di politici, amministratori ed esperti vari i quali si rimpallano le responsabilità e spiegano che occorre fare sinergia tra gli Enti per prevenire le catastrofi, evitando innanzitutto di costruire vicino ai corsi d’acqua.
Poi, però, puntualmente, si scopre che le buone intenzioni vengono negate da fatti e comportamenti che non puntano affatto alla prevenzione dei disastri e che invece rischiano di crearne altri. Così succede anche a Benevento dove, ad esempio, una ditta incaricata dalla Provincia di pulire il fiume Calore, sradica gli alberi e li interra insieme ai rifiuti aumentando il rischio alluvioni. L’assessore Aceto dopo aver polemizzato con Altrabenevento per la denuncia presentata alla Forestale, ha assicurato che sarebbe stato ripristinato immediatamente lo stato dei luoghi ed invece, dopo dieci giorni, i lavori procedono ma i tronchi e la monnezza sono ancora sepolti nel letto del fiume.
In questa città succede pure che la Prefettura, gli Enti locali, i Vigili del fuoco ed altre forze di polizia, hanno dato vita ultimamente ad una esercitazione di protezione civile simulando un rischio alluvione in caso di piena dei fiumi Tammaro e Calore. Nel programma della giornata di esercitazioni è stata inserita anche la evacuazione simulata della azienda Mondosider collocata a Ponte Valentino, proprio vicino al fiume Tammaro a pochi metri dal lotto assegnato alla Luminosa per costruire la centrale a Turbogas. Sono quindi consapevoli i nostri amministratori che quell’area è a forte rischio alluvione ma alla stessa ditta recentemente il consorzio ASI ha concesso il parere favorevole per l’ampliamento dello stabilimento proprio verso il fiume. Il fatto più assurdo è che l’ASI costituito dalla Provincia, dal Comune di Benevento e dalla Camera di Commercio, ma ancora stranamente commissariato dalla Regione, non si è accorto che quell’area su insistenza di Altrabenevento è stata dichiarata inedificabile dalla stessa Regione con decreto VAS del giugno 2010.
Di tanto ha dovuto prendere atto anche il Comune di Benevento con la modifica della cartografia del PUC che però è rimasta ignota non essendo stata mai pubblicata all’Albo Pretorio. Intanto la ditta Mondosider ha già ampliato la recinzione con tanto di mura in cemento armato proprio verso il fiume in piena zona alluvionale e si appresta a costruire in loco un nuovo capannone.
Che ne pensano di questa situazione gli ambientalisti della Rete Arcobaleno, i dirigenti di SEL e gli esponenti della lista “Benevento in Movimento” che alle ultime elezioni hanno sostenuto questa amministrazione?
* presidente Altrabenevento