(Sanniopress) – Ancora un prelievo plurimo di organi all’Azienda Ospedaliera “Rummo”. Il donatore, S.L. di 48 anni, residente a Benevento è deceduto per una grave emorragia. Una volta accertata la morte cerebrale si è dato avvio alle lunghe pratiche previste dalla legge in questi casi.
Il prelievo delle cornee è stato effettuato dai chirurghi oculisti dell’Azienda cittadina; per quelli del cuore, del fegato e dei reni, invece, si è atteso l’arrivo delle equipe provenienti dai Centri Trapianti del “Cardarelli” e del “Monaldi” di Napoli, e del “San Leonardo” di Salerno. Ovviamente, tutte le procedure sono state effettuate in collaborazione con gli operatori sanitari del “Rummo”. Gli organi prelevati saranno impiantati a sei pazienti in lista d’attesa in Campania.
La preparazione e l’organizzazione del prelievo multiorgano, coordinata dal dott. Giuseppe Rivellini, responsabile dell’accertamento della morte cerebrale e per i prelievi d’organo dell’Azienda Ospedaliera, è una procedura complessa e delicata che ha coinvolto circa 100 persone tra medici, infermieri, tecnici, autisti e forze dell’ordine. La fase di preventiva valutazione della idoneità degli organi è stata eseguita dai diversi specialisti del “Rummo” (rianimatori, anatomopatologi, cardiologi, oculisti, radiologi, laboratoristi, medici di direzione sanitaria) manifestando, ancora una volta, un bell’esempio di intesa professionale e collaborazione multidisciplinare.
Al fine di sensibilizzare sempre più la popolazione sannita, il Direttore Generale del “Rummo”, Nicola Boccalone, ha assicurato il suo sostegno ad ogni iniziativa istituzionale per favorire e migliorare la “cultura della donazione di organi” ed ha ricordato come la disponibilità dei familiari di S. L., che hanno acconsentito al prelievo di organi del loro caro, deve rappresentare “un esempio per accrescere la consapevolezza della scelta del donare come gesto di amore e sensibilità”.
Purtroppo, c’è da rimarcare che diminuisce sempre di più il numero dei prelievi in Campania dove, ad ottobre 2011, sono ben 687 i pazienti in attesa di un trapianto. È per questo che il gesto dei familiari di S. L. assume un valore ancora più significativo.