(Sanniopress) – Questa mattina Sandra Sandrucci e Vincenzo Fioretti, a nome della associazione Altrabenevento hanno presentato al comando provinciale di Benevento del Corpo Forestale dello Stato una dettagliata denuncia sui lavori che una apposita ditta sta effettuando nel fiume Calore all’altezza del ponte Vanvitelli con modalità che gli ambientalisti considerano “del tutto illegittime e pericolose per la pubblica incolumità andando a compromettere, almeno in quel tratto, la stabilità del fondo dell’alveo con la più che probabile alterazione dell’equilibrio idraulico nei tratti a valle”.
I due attivisti della “associazione per la città sostenibile contro il malaffare” fanno esplicito riferimento ad un video girato da un ambientalista sabato scorso e pubblicato sul portale BMagazine, nel quale si vede “che la ditta che conduce i lavori per mezzo di un escavatore a braccio meccanico sradica, a più riprese, la vegetazione arborea ed arbustiva presente nel greto del fiume, raccoglie la vegetazione abbattuta per poi gettarla costipandola, a più riprese, sul fondo di uno dei bracci attivi del fiume per poi completare la devastazione con il seppellimento delle alberature con materiale litoide (misto di terra e sabbia) prelevato dalle sponde”. “E’ evidente – scrivono Sandrucci e Fioretti- che in caso di una corrente di piena appena maggiore, il materiale vegetale indebitamente occultato, verrebbe trascinato a valle determinando ostacolo al deflusso delle acque. In definitiva le modalità su esposte dei cosiddetti lavori di manutenzione idraulica determinano un effetto contrario a quello previsto, aumentando la formazione e moltiplicazione dei cosiddetti corpi flottanti che generano uno dei maggiori rischi per la pubblica incolumità durante le piene. Il risultato di tali lavori è la creazione di una nuova canalizzazione delle acque. Un tale pesante intervento sulla morfologia idrogeologica fluviale associato ad una improvvida rimozione della vegetazione, mette inoltre fortemente a rischio ciascuna delle specie viventi e in special modo quelle legate ad un particolare habitat fluviale”.
Altrabenevento con l’esposto al Corpo Forestale denuncia anche il comportamento della Provincia per la mancata vigilanza sui lavori appaltati. “Eppure- scrivono gli ambientalisti- la Giunta Provincialesi era precedentemente premurata di approvare la delibera n.266 del 26 luglio 2011 avente all’oggetto: ‘Linee Guida per la manutenzione dei corsi d’acqua, naturali ed artificiali, esistenti nel territorio provinciale’ che prevedeva le modalità di esecuzione di tali interventi di manutenzione che devono rispettare le caratteristiche naturali ed ambientali degli alvei e richiedono l’utilizzo di manodopera e, solo in casi di accertata necessità, di mezzi meccanici. Altrabenevento che ha inviato l’esposto anche alla Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno, sottolinea che pure le “Norme di Attuazione del Piano Stralcio Difesa Alluvioni prescrivono che il materiale legnoso non può essere lasciato sul posto e deve essere comunque collocato al di fuori dell’alveo,mentre i rifiuti dovranno essere trasportati in apposite discariche”. Invece, dichiarano ancora gli ambientalisti, nel corso dei lavori di occultamento degli alberi tagliati, sono stati anche seppelliti pneumatici ed altri rifiuti presenti nel fiume. Altrabenevento conclude l’esposto chiedendo “l’intervento del Corpo Forestale dello Stato al fine di scongiurare ulteriori interventi contrari alle norme di legge, assicurando il ripristino delle condizioni dei luoghi e l’esecuzione dei lavori di manutenzione a norma di legge”.
Si deve ricordare, inoltre, che “i suddetti descritti lavori di cosiddetta manutenzione sono avvenuti in regime di allerta meteo diramato dalla Protezione Civile anche per la zona di Benevento con il più che possibile aggravio della pericolosità degli eventi di piena”. Per questo motivo Altrabenevento auspica che sui gravi fatti denunciati vi sia un pronunciamento chiaro di tutte le autorità e i tecnici che recentemente hanno dato vita a Benevento ad una simulazione degli interventi di Protezione Civile in caso di piena, che evidentemente assume il senso di una ennesima passerella propagandistica se gli stessi Enti si rendono responsabili di comportamenti o mancata vigilanza che certamente producono danni ingenti all’ecosistema fluviale e pericoli reali di alluvione.
* presidente Altrabenevento