(Sanniopress) – Dunque, Benevento o Catanzaro? La scuola di magistratura spetta al Sannio e alla città dell’ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, o alla città calabrese, terra dell’attuale responsabile di via Arenula, Francesco Nitto Palma? La disputa tra le due città sembra essere una Grande Metafora del Sud: la sede di una Scuola dove si insegna il diritto e il senso della giustizia invece di essere scelta in base a criteri giusti è fatta ingiustamente dipendere dal “campanile” del ministro della Giustizia. Così, da una parte ci sono i sanniti che, stando alle dichiarazioni di Mastella ma anche del presidente della Provincia, Aniello Cimitile, dicono “Catanzaro delenda est” e sono pronti a iniziare delle nuove guerre sannite.
Dall’altra parte, ci sono i calabresi, gente tosta, che non indietreggia di un palmo e per bocca di Michele Tucci, dei giovani del Pdl di Catanzaro, non le manda a dire: “Ricordiamo all’onorevole Mastella che la “restituzione” della Scuola di Magistratura a Catanzaro, dopo che era stata “scippata” in favore della città di Benevento, è stata sancita da una sentenza del Tar Lazio a seguito del ricorso proposto in primis dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro”. Dunque, Catanzaro o Benevento?
La verità è che la scuola di magistratura, con decreto interministeriale del 26 aprile 2006, era stata destinata a Catanzaro ma Mastella, una volta diventato ministro della Giustizia, decise subito con decreto del 30 novembre 2006 di spostarla nella sua città. Da quel momento tutti i politici beneventani, che a parole sono sempre anti-mastelliani, incontrando il tabù – il presunto interesse di Benevento – si sono dimostrati più mastelliani di Mastella. Ieri, ad esempio, il presidente Cimitile, proprio su queste pagine, ha raggiunto il massimo del paradosso quando ha scritto: “La cancellazione dell’insediamento a Benevento della scuola sarebbe un atto di straordinaria ingiustizia”. Quindi per Cimitile il ritorno della scuola a Catanzaro, come stabilito dal tribunale amministrativo, non è il riconoscimento della palese ingiustizia commessa dal ministro della Giustizia Mastella bensì, al contrario, sarebbe un “atto di straordinaria ingiustizia”. Come si vede, Cimitile è più mastelliano di Mastella, quest’ultimo, infatti, quanto meno è il legittimo titolare del marchio, mentre il presidente della Provincia dovrebbe riconoscere, per mero senso della verità, che fin dall’origine le scuole di magistratura furono così distribuite: Bergamo, Firenze, Catanzaro.
Tuttavia, è pur vero che dopo Mastella venne il ministro Alfano, il quale avrebbe potuto subito riparare al torto subito e invece decise di confermare la scelta del ministro del governo Prodi. Così è stato fatto un accordo tra ministero, comune, provincia e università di Benevento e si era deciso di allocare la scuola di magistratura nell’ex caserma Guidoni. Però, ora che al siciliano Alfano è subentrato il calabrese Nitto Palma, la scuola, in forza della sentenza del Tar, fa ritorno a Catanzaro anche se a Benevento è (quasi) tutto pronto. Come se ne esce? Ci vorrebbe una città “terza”, magari equidistante tra Campania e Calabria. Andrebbe bene Potenza, ma bisognerà attendere che il ministro della Giustizia sia almeno lucano.
(tratto dal “Corriere del Mezzogiorno”)