di Vincenzo Leso
(Sanniopress) – Cosa significa, oggi, parlare di IDENTITA’ TERRITORIALE ? Per alcuni significa innanzitutto richiamarsi ad un passato in cui cercare o inventare tracce e riferimenti tali da nobilitare chi discende da quel passato. Questa prospettiva è suggestiva e facilmente tende a mettere in risalto elementi come “razza”, “sangue”, “rivendicazioni”, differenza rispetto agli “stranieri”, etc. Ma questi (ed altri simili) sono a mio avviso elementi deboli se non inconsistenti e pretestuosi. Prendiamo il discorso “razza, stirpe, sangue”: lo si vuol fare, questo discorso ? Lo si faccia. Qual’è la mia razza ? Per noi italiani è il risultato della commistione di mille razze. Dentro il nostro DNA ci sono gli africani, gli asiatici ed i nordici. Lo stesso per il nostro linguaggio, per gli usi e costumi, per tutto. E allora come mi può venire in mente di dire, ad esempio, che discendo dai celti ? Offenderei, rinnegandoli, tutti gli altri miei antenati… E allora dico che il passato è importante, come ricchezza multifattoriale che ancora oggi mi trasmette tante cose. Ma l’IDENTITA’, come cittadino di oggi, in un mondo che si globalizza, la costruisco nel presente e nel futuro se mi lego ad un territorio ed alla gente che vi abita e mi impegno per tutelarlo e valorizzarlo. Non conta se prima abitavo altrove o se i miei genitori abitavano altrove. Né conta se sono bianco, nero, giallo. Non conta se originariamente la mia lingua era un’altra. Conta se adotto e vengo adottato da un territorio. E parimenti conta se, vivendo da generazioni in quel territorio, lo ignoro oppure lo riconosco e valorizzo. Su questo COSTRUISCO la mia identità territoriale. Il Sannio ha delle peculiarità: la sua storia, le sue tradizioni, il suo patrimonio culturale, il suo territorio, la sua popolazione, il suo presente e quello che potrebbe essere il suo futuro. Noi dobbiamo agire per un Sannio pulito ma anche salubre, in cui cioè non solo non ci siano rifiuti abbandonati dove capita, ma nemmeno rifiuti seppelliti o nascosti da qualche parte. Non vogliamo vedere “la spazzatura” in salotto, ma nemmeno la vogliamo nascondere sotto il tappeto. E dunque, per far questo, tutti i Sanniti si devono impegnare al massimo. Se lo faranno COSTRUIRANNO una parte della loro Identità di Sanniti: quella ecologica. Abbiamo un certo dato demografico: siamo pochi ? In confronto a cosa ed a chi ? Forse sono altri che sono troppi e che credono ad uno “sviluppo” immaginato sul PIU’ e non sul MEGLIO. Non credo sia utile l’incremento demografico. Credo sia utile il miglioramento della qualità della vita. Legalità e Sicurezza: siamo ad un bivio. Da quale parte andiamo ? Su questa scelta, anche in ragione dei condizionamenti che provengono dalla criminalità organizzata e dai politici collusi con questa criminalità, si decide una parte di quella suddetta Identità. Democrazia: cosa vogliamo essere e diventare ? Cittadini che partecipano, che si impegnano, che verificano, che scelgono i rappresentanti, che pretendono da loro le credenziali (ossia tu, candidato: quale esperienza hai ? Chi ti sostiene ? Chi ti dà i soldi per pagarti le campagne elettorali ?), oppure ci accontentiamo di essere sudditi dei gruppi di potere e di aggregazioni partitiche malaticce ? Anche su questa scelta si definirà il Sannita del futuro: cittadino o suddito.
E, per il rapporto con l’Italia e l’Europa, che Sanniti vogliamo essere ? Io qui dico la mia: o saremo Italiani ed Europei o la nostra identità non troverà alimento di cui nutrirsi.