di Giancristiano Desiderio
(Sanniopress) – La panchina europea è una specialità di Benevento, un po’ come il torrone. Forse voi non lo sapete, ma da oggi la città è più europea grazie alle panchine di via Traiano. Non lo sapevo neanche io, ma il sindaco Pepe ne ha detta un’altra delle sue e ci ha informato. Dice: “Stiamo lavorando per rendere Benevento una città europea” (il tutto mostrando le panchine e la grande maschera rossa simbolo di Città Spettacolo). Ora, gentile sindaco, noi potremmo aspirare ad essere una città più europea – europea già lo siamo, mi creda, s’informi – se l’amministrazione, ad esempio, si desse una regolata e avesse uno stile più sobrio, più concreto e meno retorico.
Benevento potrebbe essere più europea se almeno mezzo dei suoi due fiumi fosse navigabile. Benevento potrebbe essere più europea se almeno la metà dei suoi teatri si riempisse anche per un’intera stagione teatrale e non solo per la Madonna delle Grazie laica di Città Spettacolo. Benevento potrebbe essere più europea se avesse una disoccupazione più accettabile ( i recenti dati sulla disoccupazione under 35 sono una consolazione che non consola niente). E ci possiamo fermare qui, che dice?
Dobbiamo dedicare un po’ di spazio alle parole europee e per nulla retoriche di Gino Abbate. Ascoltate: “Abbiamo indetto, in questo nuovo ciclo amministrativo, una forte collaborazione trans-assessoriale che vede lavorare in sinergia diversi assessorati. Il progetto è solo all’inizio: tutta la buffer-zone verrà rivitalizzata ed allargata con diversi interventi”. Sentito che roba? Se questo è il linguaggio con cui si esprime un amministratore, non ci sono dubbi: Benevento non sarà mai una città più europea. Che cosa sia l’aggettivazione “trans-assessoriale” non lo so, credo sia un disturbo della prostata. Quanto alla novità della “sinergia degli assessorati” si chiama normale lavoro amministrativo della giunta. Possibile che un assessore per inaugurare due panchine – perché, purtroppo, si inaugurano anche le panchine – non sappia resistere alla tentazione di dire stupidità? Io mi fermo qui, ma Abbate non si è fermato qui. No, ha detto altre cosette preziose sull’isola pedonale che diventerà più grande. Purtroppo, la cosa necessaria non l’ha detta: per essere un po’ più europei ci vogliono vigili urbani più attivi e meno stanziali, un turno notturno di vigilanza e già che ci siamo una regolamentazione dell’area a ridosso della prefettura e della provincia che è diventata “area parcheggio selvaggio” anche perché – e non si sa perché – tutti i posti disponibili sono riservati alle inutilità provinciali.
Dulcis in fundo, ecco avanzare quel bel donnino di Raffaele Del Vecchio. Che cosa ti combina il bel Raffaele? Anche il vice, per non essere da meno del sindaco, dice qualcosa di europeo: “Oggi inauguriamo due cose differenti: quanto ridefinito intorno all’Arco di Traiano e, nel contempo, un nuovo percorso che segue la nomina Unesco dello scorso 25 giugno”. Allora, tanto per essere chiari chiari chiarissimi: la chiesa di Santa Unesco Sofia è regolarmente chiusa. Il caso è stato segnalato più volte. Ma al di là delle segnalazioni, vi posso raccontare quanto accaduto a me. Ero nei pressi della chiesa di Santa Unesco Sofia e c’erano un gruppo di turisti. Camminavano un po’ spaesati guardandosi intorno. Sono giunti davanti alla chiesa e sono rimasti increduli. Per la bellezza? No, perché era chiusa. Ho detto loro di ripassare, che l’assessore era al momento dal parrucchiere. La prossima volta, però, dirò loro di accomodarsi sulle panchine europee. Che diamine, siamo o non siamo una città europea?