di Carmine Ricciardi *
(Sanniopress) – Il Governo, avendo necessità di far cassa, ha deciso con un provvedimento propagandistico di fare tagli lineari eliminando le Province al di sotto dei 300.000 abitanti o quelle con un territorio inferiore ai 3000 kmq.
Se, in fase di conversione del decreto, il parlamento non cambia il provvedimento o non si raggiungono 300.000 abitanti alla data del prossimo imminente censimento, la Provincia di Benevento e l’intera organizzazione statale che fa capo a questo livello di territorio, sarà accorpata con Avellino o con Caserta.
Noi non vogliamo difendere l’esistente così come è e vogliamo fare una grande battaglia per smantellare e riorganizzare lo Stato centrale, costoso, invadente, pasticcione, che se la prende con i piccoli pensando di poter fare ciò che vuole e non con le province delle grandi città.
E allora con la legge dimostriamo che questo decreto è incostituzionale e inapplicabile, dimostriamo altresì che non si risparmiano soldi ma si complica solo la vita dei cittadini, facciamo tutte le iniziative affinché alla data del censimento la popolazione di Benevento sia superiore ai 300.000 abitanti ma nello stesso tempo facciamo in modo che da Benevento parta una battaglia per la riforma vera dello Stato.
Mentre difendiamo la Provincia di Benevento tagliamo tutte le società ad essa collegate che non servono ai cittadini, diamo in gestione ai privati quello che non si riesce a gestire bene, svolgiamo l’attività istituzionale in maniera rigorosa: applicando le indennità al minimo, svolgendo le commissioni in maniera oculata per fare qualche esempio, verifichiamo i balzelli che essa applica e vediamo quali si possono ridurre, vediamo se servono tutti i dirigenti e gli uffici che esistono.
Ufficio per ufficio si passi in rassegna quello che viene svolto e ci si chieda a che serve e se si può eliminare, se si può fare in maniera meno costosa e più veloce.
Lo Stato si organizza per servire i cittadini non il contrario. I cittadini di oggi non quelli di 2000 anni fa. I costi della politica dipendono dai costi di questo Stato. I costi della politica si riducono a partire dalla riduzione dei costi per essere eletti. Perciò anche subito riforma elettorale che riporti potere ai cittadini .
Se tutto va secondo i piani del governo l’abolizione della provincia di Benevento non avverrà prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei dati del censimento. Ma se si vuole per quella data è possibile approvare in Parlamento una organica riforma istituzionale e costituzionale che preveda il dimezzamento del numero dei parlamentari, la differenziazione delle funzioni tra le due camere e la riorganizzazione complessiva delle funzioni amministrative e burocratiche, abolendo tutti gli enti e le strutture intermedie che svolgono le stesse funzioni e che,quindi , sono una perdita di tempo nei procedimenti amministrativi.
Nello stesso tempo proponiamo alla Regione di eliminare le duplicazioni attribuendo, per esempio, le funzioni dei parchi alle comunità montane, o viceversa, ove i territori coincidano (es.Taburno).
Nella prospettiva della abolizione di tutte le Province proponiamo che il territorio del Sannio sia costituito da 8/10 distretti (Bn città e interland,Valle Caudina,Valle Telesina, Sangiorgese, Tammaro, Fortore, Vitulanese) essi possono gestire sia le funzioni degli attuali Comuni sia alcune funzioni dell’attuale Provincia con rapporti diretti con la Regione.
Così come vanno ripensati anche i confini delle attuali Regioni. In un Europa che deve per forza rafforzare i suoi poteri se vuole continuare ad esistere, sicuramente vanno ripensate tutte le gerarchie tra gli organi istituzionali. Questo bisogna farlo ora. In maniera organica. Nel cuore della crisi. Perché purtroppo le cose gli uomini le fanno cambiare solo quando ci sono le necessità. I risultati delle varie commissioni bicamerali che cercavano di fare un pò di manutenzione del sistema li abbiamo lasciati negli archivi e ora bisogna agire in stato di necessita. Bisogna fare presto e bene.
* portavoce Comitato riforma dello Stato