(Sanniopress) – Scusate, ma una “modesta proposta” – titolo di un libretto delizioso di autore noto ma non conosciuto – su cosa fare subito per la movida io l’avrei: invece di fare l’Energy manager, che non serve a niente, nominate il comandante dei vigili, che nemmeno serve a niente ma almeno toglie ai vigili l’alibi per non fare niente. Scusate se insisto, ma mentre lorsignori – come diceva Fortebraccio – parlano, Benevento che era una città pulita sta diventando una città sporca. Scusate, ma secondo voi, vorrà dire qualcosa o no se la percentuale della differenziata è più alta a Caserta che a Benevento?
Il problema che abbiamo di fronte è ben rappresentato da questa scena a cui ho assistito personalmente. Il signor nessuno infastidito dai giovani a cui non bisogna dar fastidio perché sono giovani si affaccia al balcone e con fare cortese dice a chi sta pisciando sul muro della casa: “Ragazzi, scusate, ma cosa vi costa farla nel bagno del bar?”. Risposta vergognosa ma bugiarda: “Ah, sì sì, scusate, avete ragione”. Si alzano le brache e vanno via mentre altri con la pompetta a portata di mano già avanzano. Il signor nessuno non si fa vedere per vedere cosa faranno e al momento dell’innaffiamento con pompetta nella mano destra e birra nella mano sinistra prova a fare il duro: “Ma allora non avete capito che dovete andare nel cesso di casa vostra”. A quel punto accade quel che non ti aspetti. Dal gruppo del pisciatori scortesi si distingue una distinta signorina che fa: “Oh, bello, parla a livello che io tengo trent’anni e sono avvocatessa”. Capito, signori di cosa si sta parlando?
Certo, come no, non tutti sono così e ci sono anche quelli e quelle che sono colì. I vigili poi, nel loro “terzo turno” straordinario che in una città civile che si dice città del turismo e della cultura è la cosa più comune e ordinaria che ci possa essere, non possono certo stare a tagliare il pistolino a chi se la fa sulle scarpe. Però, se l’amministrazione comunale ha adottato alcune misure – orari, musica, occupazione suolo pubblico, alcool – è evidente che ci vuole anche una vigilanza reale che controlli che le norme siano rispettate. Il “terzo turno” serve a questo.
La storia dei vigili urbani che non funzionano e se la prendono con l’amministrazione e la storia dell’amministrazione che non funziona e se la prende con i vigili urbani è antica come il cucco. Solitamente i sindaci e gli assessori non vogliono mettere le mani sul corpo dei vigili che è una lobby e demandano tutto o quasi al comandante dei vigili: così se le cose non funzionano – e non funzionano – la colpa è del comandante e per farle funzionare bisogna sostituirlo e una volta sostituito il ciclo ricomincia daccapo fino alla nuova sostituzione e così via. Al punto in cui siamo, l’amministrazione Pepe non può più fare il pesce in barile ed è costretta a mettere le mani sul corpo dei vigili: sia perché non c’è un comandante sia perché la notte a Benevento c’è bisogno di vigilanza come e più del giorno.
Ma, scusate, vi pare che queste cose le debba scrivere uno su un giornale online? Che le cose stiano come stanno, il sindaco Pepe non lo sa da oggi, da ieri o ieri l’altro perché era sindaco anche quattro anni fa. Dunque, si dia da fare. Il principio, caro sindaco, è molto semplice: di notte i vigili non possono più vigilare la loro camera da letto e devono prestare un servizio alla città, come da legge e da regolamento, per garantire a tutti – abitanti del centro, esercenti, giovani e avvocatesse che parlano a livello – una buona notte.
Quindi, tirando le somme, lasciamo perdere l’Energy manager, che sembra il titolo di un fumetto di Topolino ma non costa quanto il manager dell’energia che non c’è, e nominiamo subito un comandante dei vigili, magari anche provvisorio ma nominiamolo. Siamo già fuori tempo massimo, ma meglio tardi che mai perché la combinata speciale tra movida e Città Spettacolo può essere deleteria con danni per tutti e vantaggi per pochi o nessuno, mentre un buon governo ha l’occasione di far fare un salto di qualità alla cosiddetta città della cultura e del turismo.