(Sanniopress) – Il concerto del grande cantautore Francesco De Gragori, che si è svolto ieri sera 2 agosto a Montesarchio nell’ambito della rassegna “Musica nei Borghi”, ha avuto risvolti spiacevoli. Giovani e meno giovani giunti fin da Napoli, ma anche da Benevento o altri paesi del Sannio oltre che da Montesarchio stessa, una volta arrivati in Piazza Umberto I dove alle 21 era previsto l’inizio del concerto si sono trovati davanti quella che molti hanno definito “la solita cosa all’italiana”: l’intero spazio davanti al palco era occupato per circa 200mq da posti a sedere riservati.
C’è da dire che nè sui manifesti che annunciavano da settimane questo evento, nè altrove sui giornali o sul sito Internet dell’EPT (che ha organizzato la serata in collaborazione con Comune di Montesarchio e Comitato “Maria SS. del Carmelo”), era stata resa nota al pubblico la possibilità di accaparrarsi dei comodi posti a sedere. Ed infatti la spiacevole sorpresa, che non ha certo fatto fare una bella figura alla città di Montesarchio agli occhi dei “forestieri” giunti lì ieri sera, è stata spiegata dai volontari del Forum dei Giovani, impegnati nel servizio d’ordine della serata, secondo i quali l’ingresso nella zona riservata era possibile solo mediante biglietto che è stato assegnato su particolare invito dell’organizzazione.
Non c’era dunque un biglietto da acquistare fino ad esaurimento posti, ma nei giorni precedenti l’evento poche decine di fortunati, tra cui le solite autorità istituzionali nelle primissime file, hanno potuto spartirsi il diritto di stare seduti comodi e vinici al palco per assistere alla musica di uno dei cantautori italiani che più di ogni altro ha scritto canzoni contro i privilegi e a favore del popolo.
E non sono mancate le proteste: prima dell’inizio del concerto, gli organizzatori si sono riservati qualche battuta formale di ringraziamento, ma il responsabile dell’EPT invitato a salire sul palco è stato accolto da autentiche bordate di fischi. Fortunatamente la musica ha la sua magia, e la fine del concerto ha visto tutto il pubblico indistintamente in piedi a cantare e battere le mani, sostenendo con un coro unanime la voce di De Gregori sulle note della storica “La donna cannone”, vera perla della serata.