di Billy Nuzzolillo
(Sanniopress) – Cervinara, laboriosa cittadina della valle Caudina, da un po’ di mesi è diventata l’ombelico del mondo. Prima la vicenda dell’arresto dell’ex sindaco, Pasqualino Lombardi (definito da Alberto Statera “l’uomo che sussurrava ai magistrati”), nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3, ora la richiesta di arresto per l’ex maggiore della Guardia di Finanza e ora deputato del Pdl, Marco Milanese (definito, invece, “l’uomo che sussurra a Tremonti”).
E sempre originario del centro caudino, al pari di Milanese e Lombardi, è anche il generale della Guardia di Finanza, Giovanni Mainolfi (definito da “La Voce della Campania” il “generale Inferno”), il cui nome spuntò nel monumentale fascicolo dell’inchiesta sulla loggia massonica di Lombardi e company: secondo la giornalista Rita Pennarola, Mainolfi “era stato partecipe delle manovre della cricca tese a scongiurare la richiesta d’arresto per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Nicola Cosentino”.
Il graduato (che non risulta indagato), come ricordano i giornalisti Giusy Arena e Filippo Barone nel libro “P3 – tutta la verità”, disponeva “di informazioni di prima mano riguardanti Cosentino, sembrava conoscere i desiderata di Cesare e del Vice Cesare ossia, secondo Martino, Berlusconi e Dell’Utri”. Un personaggio di primissimo piano, dunque.
Senza dimenticare, infine, l’imprenditore Paolo Viscione, titolare di alcune società finite nel mirino della Direzione distrettuale Antimafia (lo ricorda oggi anche il “Corriere della Sera”) e, soprattutto, arrestato lo scorso 15 dicembre assieme al figlio Vincenzo nell’ambito dell’operazione Malta (una mega truffa di circa 30 milioni di euro), che ai magistrati napoletani ha spiegato: “Milanese? Siamo compaesani, ma è un ragazzo di 50 anni. Ve lo lascio immaginare in che considerazione veniva questo ragazzo, che in effetti sapeva di essere uno “scapocchione”. Il padre, che conoscevo, a tutti i costi l’ha voluto inserire. Ha avuto un bel successo, perché la fortuna lo ha accompagnato”.
A tal proposito vale la pena di ricordare quanto scritto dal sito dell’emittente televisiva Rete Sei (che ha sede proprio a Cervinara) in occasione del suo arresto: “L’avvocato vive a Roma ed il figlio a Milano ma tornano spesso nel paese di origine dove, anche se non frequentano molte persone, sono noti a tutti”.
Storie personali, insomma, che partono da Cervinara e si diramano lungo tutta la penisola investendo, direttamente o indirettamente, anche il capoluogo sannita.
“A dicembre 2010 – ricorda ancora la giornalista Rita Pennarola -, la “Voce della Campania” si era occupata di lui (Viscione – n.d.r.) e dei suoi rapporti con la parlamentare sannita del Pdl Nunzia De Girolamo. Raccontando che il genero di Viscione, Sergio Clemente, è consulente legale dell’Istituto Vendite Giudiziarie, dedito alla vendita di beni pignorati. All’IVG lavorano – forse non a caso – la sorella dell’accalorata supporter berlusconiana, Francesca De Girolamo, e Gianfranco Lombardi, figlio dell’uomo chiave della P3 Pasqualino Lombardi”.
E sempre la città di Benevento fa, infine, da sfondo ad un altro inquietante interrogativo, posto sempre dalla giornalista Pennarola: “Ma allora la famigerata P3 non sarà per caso tutt’uno con la Loggia della Colonna Traiana di Benevento? E che ci faceva Gianfranco Lombardi, figlio di Pasqualino, al fianco di Viscione come esperto di opere d’arte?…”
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La foto di Lombardi è stata diffusa dall’agenzia Ansa ed è pubblicata dal sito Corriere.it, oltre che da altri siti (tra cui La Repubblica)