di Carlo Panella
(Sanniopress) – Ho letto, con enorme stupore e con grande amarezza, il passaggio dell’intervista a Bmagazine dedicato al mio esonero da direttore del Quaderno, rilasciata dal consigliere comunale di opposizione di Benevento, Carmine Nardone.
Tra doglianze, riflessioni, accuse e anche amenità, Nardone, …misurando evidentemente l’inpegno pubblico sulla propria esperienza, ha avuto l’ardire di attribuirmi una posizione politica ben precisa in campagna elettorale. Non solo ma, con impudenza, ha evocato dietro di essa anche degli sponsor “quantomeno politici”.
Nella scorsa campagna elettorale non ho mai detto o scritto per chi votare o per chi non votare, il portale ha invece dato spazio a tutte le liste in campo e ognuno ha potuto misurare l’attenzione estrema alle regole della par
condicio, soprattutto negli ultimi, decisivi giorni, a partire dall’impaginazione della home del portale.
Vero è invece che di fronte a Nardone che, tentando di colpire la libera informazione politica, ha annunciato di querelarmi per aver definito la sua coalizione (comprendente la lista di Viespoli e quelle dei partiti di De Mita e
Mastella) di centrodestra, non ho indietreggiato di un centimetro. Vero è anche che a degli interventi pretestuosi di Viespoli ho reagito adeguatamente. Ma l’ho fatto stavolta come sempre in passato, in altre circostanze: a volte
criticando Pepe, Mastella, Pietrantonio, altre volte lodando Nardone, Viespoli e Pepe. Le persone e le loro posizioni politiche, sul nostro giornale, hanno sempre ceduto il passo ai fatti che ponevano in essere: per i giornalisti è un
obbligo.
E infatti oggi mi ritrovo, dopo una vita spesa nella vicenda pubblica, a ripartire da zero, per ricostruire uno spazio d’informazione, senza soldi accumulati, senza nemmeno la proprietà di ciò che ho fondato e formato, innovando, per oltre 20 anni e senza i benefici dall’essere stato espressione di una comunità politica che prima ha fatto da sponsor e contro la quale poi ci si è candidati.
Le insultanti affermazioni di Nardone, sugli sponsor “quantomeno politici”, però, pesano ancora di più di fonte alla totale insensibilità del suo silenzio nei confronti dei giornalisti e dei collaboratori del Quaderno da cinque mesi,
ormai, senza stipendio che va a sommarsi al suo mostrarsi, invece, del tutto comprensivo nei confronti di tutte le scelte della proprietà del Quaderno. Dei bilanci del Quaderno, a me e agli altri collaboratori tenuti del tutto ignoti
da se mesi, poi, Nardone cosa sa?
Misurando sulla mia lealtà, a domanda specifica, nei giorni scorsi, a caldo, avevo escluso interventi di natura politica dietro le ultime (e forse non solo le ultime) vicende del Quaderno. Oggi debbo correggemi: se non posso confermare
quelle ombre che, invero moltissimi cittadini e elettori hanno evocato, sicuramente, non posso più escludere niente.