(Sanniopress) – Entro sabato si conoscerà l’esito della candidatura della chiesa di Santa Sofia nel patrimonio Unesco nell’ambito del sito seriale “Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.)”, che comprende sette luoghi densi di testimonianze architettoniche: a Cividale del Friuli (Udine), l’area della Gastaldaga con il Tempietto Longobardo e il Complesso episcopale; a Brescia, il Monastero di Santa Giulia con la chiesa di San Salvatore; a Castelseprio (Varese), l’area del castrum con il monastero di Torba, la chiesa di Santa Maria foris portas e i ruderi della basilica di San Giovanni Evangelista; a Spoleto (Perugia), la basilica di San Salvatore e a Campello sul Clitunno (Perugia) il Tempietto del Clitunno; a Benevento, il Complesso monumentale di Santa Sofia con la chiesa, il chiostro e parte dell’abbazia che oggi ospita il Museo del Sannio; a Monte Sant’Angelo (Foggia), il santuario di San Michele Arcangelo.
A partire da domani, infatti, si terrà a Parigi la 35esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco, che sarà chiamata ad esprimersi sulla candidatura delle località italiane nella World Heritage List.
“Vivo queste ore – spiega il vicesindaco, Raffaele Del Vecchio, che sarà a Parigi come componente della delegazione ufficiale del Ministero degli Esteri italiano – con enorme emozione e trepidazione vista l’importanza della posta in gioco e sono onorato di poter rappresentare il sindaco e la mia città ad un livello istituzionale così alto. Ovviamente nulla, fino alla fine, deve darsi per scontato perché l’esito verrà fuori soltanto al termine di una lunga e complessa discussione sul piano tecnico e diplomatico. Parto, tuttavia, con la consapevolezza che arriviamo all’appuntamento portando a Parigi un lavoro serio e puntuale, svolto per più di quattro anni con ineguagliabile passione”.