(Sanniopress) – Il Quaderno ha nuovo direttore: Federica Rossi. Ecco quanto ha scritto l’erede di Carlo Panella nel suo editoriale d’esordio dal titolo emblematico Il Quaderno cambia direttore: il coraggio e la passione:
“E’ difficile scrivere questo editoriale senza scadere nella retorica. Quella dell’eredità importante e del futuro tutto da scrivere. Ma pure è necessario spiegare qualcosa, in merito al cambio del direttore del Quaderno e della sua versione on-line ilquaderno.it.
Il passaggio è epocale, atteso che Carlo Panella ne è stato direttore ininterrottamente per 22 anni. E’ un periodo lunghissimo in cui si sono avvicendati editori, amministratori, giornalisti, servizi, articoli, dibattiti. Il Quaderno è cambiato, nel corso degli anni, senza mai cambiare veramente. Stretto intorno a colui che ne è stato l’anima e il motore pulsante.
Ma ora è tempo di dare nuova linfa. Di scrivere una nuova pagina – per restare in metafora – che raccolga l’ottima eredità lasciata e la trasformi in qualcosa di diverso, accattivante, coinvolgente. Cercando di fare di più e meglio di chi ci ha preceduti.
C’è bisogno di un nuovo impulso. Di parlare con il linguaggio dei blog e dei social network. Di intercettare nuovi lettori, senza dimenticare i tanti che da sempre seguono con affetto questa voce storica del Sannio.
Meno spazio alle beghe di palazzo, quindi, e più informazione su questioni concrete. Perché è sull’attuazione delle politiche – e non sulla politica – che si misurano i risultati e ci si può davvero formare un’opinione.
Apertura al mondo di internet in tutte le sue espressioni, perché è dal web che sono nate le principali rivoluzioni contemporanee, in grado di rovesciare governi, scalzare regimi, invitare alle urne…
Spazio anche alle inchieste, ai servizi scritti “consumando la suola delle scarpe” – come si dice in gergo – per offrire contenuti originali e andare a fondo delle questioni. Maggiore attenzione alla cultura in tutte le sue manifestazioni.
Presenza più incisiva sulle questioni sociali, ma anche uno sguardo all’aspetto più frivolo – e, per questo, più leggero e frizzante – della vita, con la movida, i locali, il divertimento, la moda.
E’ una scommessa, un nuovo corso, una promessa che cercheremo di mantenere anche con il contributo dei lettori, grazie alle loro segnalazioni, alla loro partecipazione attiva. E, soprattutto, alle loro critiche.
Per questo restyling di contenuti, l’editore, Salvatore Tisi, ha pensato a me. Qualcuno relativamente giovane per questo tipo di incarico e, per giunta, donna. Una persona che ha già fatto parte del passato di questo giornale.
Ma questo non è un ritorno. Semmai è una nuova avventura. Noi faremo del nostro meglio per mantenere questa promessa. Non senza errori, tentennamenti, refusi (il terrore di qualsiasi giornalista). Ma con l’onestà intellettuale, la dedizione e lo spirito di sacrificio che ha sempre contraddistinto questa testata e chi, negli anni, vi ha scritto.
Con la testa, con il cuore, con l’anima. Noi ci metteremo il coraggio e la passione. Voi metteteci la curiosità”.
A spiegare, infine, le novità che contrassegneranno questa nuova fase del sito è il webmaster, Pasquale Seneca, che ha anche spiegato il riferimento al cloud computing contenuto nella hompage in questi giorni:
“Il Quaderno vola sulle nuvole. Il banner introduttivo che annuncia questo cambiamento voleva comunicare proprio questo. Nuvola – in inglese Cloud – è una nuova architettura tecnologica che si sta affermando su Internet. Il Quaderno da oggi è quindi migrato sulla “nuvola” del Cloud Computing, usato da big come Amazon.com, Google, Microsoft.
Come utenti, magari, vi sembrerà non sia cambiato niente. Invece è stata varcata un’era geologica dell’informatica. Il cloud computing permette un’espansione immediata delle necessità di risorse hardware (dei server e della loro memoria ram, ma anche dello spazio disco o della banda necessaria) per far fronte alle aumentate esigenze di un sito web.
Quanto più successo ha un sito, tanto maggiori devono essere le caratteristiche tecniche del server (o del gruppo di server) che lo ospita. Ed ogni evoluzione non è esente da inevitabili disagi dovuti al trasferimento del sistema da un computer all’altro. Dal momento della sua pubblicazione sino ad oggi il Quaderno è stato ospitato da quattro server diversi, ogni passaggio ha avuto qualche piccolo stop.
Cosa cambia ora? La nuova soluzione tecnologica renderà più veloce la navigazione, permetterà di poter sostenere un numero più elevato di utenti, consentirà un veloce adeguamento ai picchi improvvisi di visite senza che il sistema si blocchi.
Ma non solo. Il sistema è duplicato (ridondato) anche geograficamente. Ciò significa che un blocco di uno dei computer non pregiudica il sistema, in tale evenienza il sito continuerà ad essere visibile.
Giusto per fare un esempio per capire tali implicazioni, basta vedere cosa è successo durante le ultime elezioni amministrative a Benevento. In qualche occasione il successo dovuto al numero eccessivo di visite del sito internet di uno dei candidati ha portato a blocchi a singhiozzo dello stesso a causa della saturazione delle risorse, con conseguente necessità di continui adeguamenti (upgrade) delle stesse (banda, spazio disco); poi l’incendio del provider Aruba che lo ospitava, con il conseguente blocco di tutti i server, ne ha impedito la visibilità sulla rete per almeno due giorni.
In uno scenario analogo, con la soluzione del Cloud Computing, tali disagi non si sarebbero verificati. L’adeguamento del server sarebbe stato immediato e nemmeno l’incendio della webfarm avrebbe bloccato il sito perché un altro computer, in un’altra città, avrebbe continuato a funzionare mantenendolo online.
Volendo usare una metafora, è come se il trasporto pubblico della città fosse effettuato con i tram su binari. Nei momenti di punta si possono aumentare il numero delle corse, ma resta un vincolo massimo di tram che si può far circolare: si crea comunque una congestione. Il cloud computing potrebbe essere quindi equiparato al passaggio ai tram su gomme, con la peculiarità di poter far arrivare da fuori città (in brevissimo tempo) la quantità di ulteriori automezzi di cui si necessita, anche solo per poche ore.
Non vi sembra una rivoluzione?”.