di Billy Nuzzolillo
(Sanniopress) – Anche nel Sannio siti, blog, social network ed e-mail hanno avuto un certo peso nel raggiungimento del quorum in occasione del recente referendum elettorale. Già la scorsa estate, in occasione della richiesta d’arresto di Zamparini da parte della Procura della Repubblica di Benevento, avevo evidenziato la crescente importanza della Rete nel contesto informativo sannita. La vicenda Zamparini, a lungo trascurata da giornali e televisioni locali ma prontamente pubblicizzata e diffusa in Rete, aveva infatti sostanzialmente decretato la fine del monopolio informativo dei media tradizionali, costretti (loro malgrado) a rincorrere una notizia “scomoda”.
Nelle ultime settimane Facebook è stata letteralmente invasa da iniziative di utenti sanniti tendenti ad incoraggiare la partecipazione al voto: appelli, immagini del profilo richiamanti i referendum, video, condivisione di contenuti e confronti serrati online. Ai dibattiti sulle elezioni amministrative e sull’iniziativa della Solot per ripulire il Teatro Romano (che già avevano prodotto degli effetti non trascurabili) nelle ultime due settimane è subentrato il tema dei referendum. Una tendenza, insomma, perfettamente in linea con quanto accaduto, più in generale, a livello nazionale.
Anche nel Sannio si è creata, insomma, una comunicazione interattiva e generale che, partendo da Internet, inteso come strumento di democrazia reale, potenzialmente a disposizione di ogni cittadino, alla fine ha finito per coinvolgere anche quanti non navigano sul Web.
Scrive oggi Aldo Grasso sul Corriere della Sera: “E’ giusto sottolineare con entusiasmo l’ironia sprigionata dalla Rete (in contrasto con il carattere plumbeo dei tg Rai), il carattere partecipativo offerto da Internet, la forza esplosiva della comunicazione virale. Tuttavia, pensare che un 55% dei votanti sia stato mobilitato dai nuovi strumenti di comunicazione sarebbe ingenuo… La tv generalista continua a rimanere un grande luogo comune, un discorso condiviso, l’offerta mainstream per eccellenza, il motore della convergenza. Per i più giovani (e non solo), però, diventa esclusivo utilizzare piattaforme diverse per seguirla. In maniera frammentaria, decontestualizzando il messaggio. Non c’è stata una “nuova” informazione capace di bypassare i media tradizionali; c’è stato invece un uso più personalizzato, parodico e smaliziato di questa informazione che ha sparigliato non poco le carte in tavola”.
Esattamente ciò che è accaduto nel Sannio nel corso dell’ultimo anno e di cui si era intravisto un’evidente segnale la scorsa estate in occasione del caso Zamparini.