(Sanniopress) – La notizia del sequestro conservativo a Maurizio Zamparini per 17,5 milioni di azioni del Palermo Calcio da parte del tribunale di Benevento nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione dell’ipermercato “I Sanniti”, anticipata da questo sito alle ore 14, ha scatenato, come prevedibile, la dura reazione da parte del presidente del club rosanero.
“Ho convocato questa conferenza stampa, dopo un attento esame, dopo che ho appreso la notizia del sequestro preventivo del pacchetto di maggioranza del club – si legge sul sito Live Sicilia – . A Benevento ho costruito un centro commerciale, come quello che sto facendo a Palermo e altri 20 su tutto il territorio italiano. Io sono un imprenditore correttissimo, non ho mai evaso e non sono mai venuto meno agli impegni presi. A Benevento hanno costruito delle falsità e questo è quello che mi viene regalato dopo 50 anni di imprenditoria. Le quote del Palermo hanno grande risalto in Europa, ho parlato coi miei legali per preparare un ricorso voluminoso anche a Strasburgo, e per quello che succede nel nostro paese, questo è l’unico modo per avere giustizia. Ho acquistato un centro commerciale già autorizzato, ho dato lavoro a 300 persone e avevamo la piena legalità su tutto”.
Zamparini poi rivela: “Avrei portato il Principe a Roma per la finale e al 90% sarebbe entrato in società con me. Io presenterò ricorso e qualora questo non verrà accettato mi dimetterò dalla carica di presidente e uscirò dal mondo del calcio. Qui si presenterebbe il Pm di Benevento con il 70% delle quote del Palermo. Penso che i tifosi e tutta la città non accetterebbero tutto questo, ma sarebbe inevitabile una mia uscita da questo mondo del calcio. Da oggi cambia che in ogni assemblea che noi andremo a fare, ci sarà il rappresentante della procura che deterrà il 70% del Palermo. Potrebbe anche indire un’assemblea straordinaria e designare un nuovo presidente. Noi abbiamo un capitale depositato di 24,7 milioni, di questi, 17 sono stati sequestrati, quindi… Anche io mi chiedo come mai questo accanimento. La lobby locale non voleva probabilmente farmi aprire questo centro commerciale e avendo fallito con una prima via per impedirmelo, ne hanno preso un’altra. La prima cosa che chiederò è di mettere a garanzia un’altra proprietà, anche di valore superiore, che metterò a disposizione senza problemi. Le azioni del Palermo sono state depositate fortunatamente un anno fa in Svizzera, quindi ad oggi il Palermo non è bloccato e non credo che lunedì dovrò consegnarle. Se loro non accetteranno di avere a garanzia un’altra proprietà anche di valore superiore, pur di non mantenere le azioni del Palermo, io me ne andrò”.