Inaugurata stamani con la presentazione del libro “Strozzateci tutti”, presso l’Aula Magna del Liceo Classico “Pietro Giannone” di Benevento, la prima edizione della rassegna “Cantieri di Legalità”, promossa dall’associazione Sanniopress Onlus con il patrocinio della Provincia di Benevento – assessorati alle Politiche Formative, alla Cultura e all’Ambiente.
“Iniziative come questa aggiungono un notevole valore alla programmazione del nostro ente perché aiutano a farci diventare cittadini consapevoli – ha spiegato l’assessore provinciale all’Ambiente, Gianluca Aceto -. Anche perché nei nostri territori bisogna tenere ben desta l’attenzione rispetto a certi fenomeni. Non bisogna mai smettere di parlare di mafia, camorra e criminalità organizzata e occorre indignarsi di fronte a chi tenta di minimizzare, soprattutto se si tratta della massima carica istituzionale, e cioè il premier Berlusconi”.
Il giornalista Pietro Nardiello (ideatore e direttore artistico del Festival dell’Impegno Civile) ha, invece, ricordato come è nato il libro: “Molti dei ventitre autori già si conoscevano e sentivano da tempo il bisogno di fare qualcosa in comune, anche perché al di sotto del fiume Garigliano, che delimita le terre del Sud da quelle del Centro-Nord, è estremamente difficile fare qualcosa assieme. Poi c’è stato il cosiddetto editto bulgaro del presidente del Consiglio contro chi parlava di mafia e si è registrato un clamoroso silenzio, anche delle opposizioni, rispetto a questa incredibile esternazione. Abbiamo così deciso di metterci insieme, ribellarci e riappropriarci del senso di cittadinanza, realizzando questa antologia”.
L’altro autore intervenuto, il giornalista Giorgio Mottola (collaboratore di “Terra”, “Left” e del sito “Liberainformazione”), ha spiegato che “la camorra è apparentemente qualcosa lontana da ognuno di noi, almeno a leggere la storia ufficiale. Poi, però, c’è una storia invisibile, sotterranea, parallela che non vediamo, anche a Benevento, un posto tranquillo dove non si muore ammazzati. Parlo di gente di cui, probabilmente, avete sentito i nomi: i Pagnozzi o gli Sparandeo. Cioè gente che questa terra la tiene in scacco e fa affari, che controlla l’economia illegale e anche una parte di quella legale perché anche il Sannio è un territorio di conquista criminale”.
“Spesso, come amministratori, veniamo lasciati soli e senza mezzi a combattere l’infiltrazione malavitosa, soprattutto negli appalti pubblici. Con tutti i rischi che ne conseguono – ha denunciato, a sua volta, Rossano Insogna, sindaco di Melizzano – Ma tutto ciò non ci fa desistere. Il mio comune ha avuto in affidamento un bene confiscato ai clan Esposito, D’Alessandro e Fabbrocino. Si tratta di un cementificio. Grazie ad un finanziamento dell’Unione Europea, lo stiamo trasformando in un Rae, un centro per il recupero degli apparecchi elettronici ed elettrici. In questo modo creeremo nuova occupazione attraverso una cooperativa sociale e daremo anche un contributo in termini di recupero ambientale”.
La dirigente scolastica del Liceo Classico “Pietro Giannone”, Maria Felicia Crisci, ha invece sottolineato che “esiste una criminalità palese, che spara, ma anche una criminalità diffusa, quasi impalpabile, che ci circonda e che percepiamo come un fatto normale. Ed è proprio rispetto a quest’ultima che dobbiamo reagire partendo innanzitutto dal rispetto delle regole nella nostra quotidianità. Per questo, come scuola, facciamo continuamente opera di controinformazione e puntiamo alla diffusione dell’etica della sobrietà e della semplicità in modo da non alimentare i mercati illegali, a partire da quello della contraffazione”.
L’incontro è stato chiuso dall’intervento di Billy Nuzzolillo, presidente dell’associazione Sanniopress Onlus e curatore della rassegna, che ha invitato gli studenti a “confrontarsi sulle tematiche affrontate nel corso della presentazione utilizzando il sito www.cantieridilegalita.it, il relativo blog, il social network Facebook e You Tube, cioè i nuovi strumenti di comunicazione Web 2.0”.
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